MILANO – “L’aumento del prezzo di biglietti e abbonamenti di autobus, treni e mezzi pubblici non è stato certo voluto e imposto da Regione Lombardia, semmai dalle agenzie del trasporto locale che hanno deciso in autonomia come intervenire sui propri titoli di viaggio. E, a ogni modo non si tratta di un rincaro, ma di un adeguamento delle tariffe legato all’inflazione e quindi di un adeguamento Istat. Ci spiace constatare che anche oggi esponenti del Pd puntino il dito contro la Giunta Fontana: forse non sanno che la Lombardia è la regione italiana che investe di più nel Trasporto pubblico locale con oltre 1,2 miliardi di euro, di cui 440 milioni di euro di risorse proprie”. Lo afferma in una nota l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi.
“Questo modo di fare politica e’ specchio di una visione miope e soprattutto strumentale e non tiene conto che le nuove tariffe dei biglietti scattate oggi sono di fatto conseguenti all’aumento del costo della vita e figlie di decisioni interne alle agenzie locali spesso politicizzate dalla sinistra: agenzie che avendo autonomia decisionale dimostrano di non saper gestire il servizio se ogni volta chiedono a Regione di risolvere i loro problemi”.
“La Regione Lombardia, sulla base dei dati Istat, approva ogni anno una delibera per determinare il tetto massimo dell’indicizzazione applicabile a tutti i titoli di viaggio del trasporto pubblico locale di gomma e ferro. Quest’anno il valore dell’aggiornamento Istat dei titoli di viaggio di tutto il Tpl lombardo – continua Terzi – è stato fissato al 7,64 per cento, ma ogni agenzia di trasporto ha deciso in totale autonomia se e come recepirlo o applicarlo. Mentre per quanto riguarda le competenze dirette di Regione e quindi i biglietti Ivol, Ivop e quelli ferroviari, ribadisco ancora che il tetto massimo in applicazione a biglietti e abbonamenti è stato più che dimezzato”.
Oltre all’aggiornamento Istat delle tariffe, l’altra questione aperta riguarda i corrispettivi che le agenzie devono corrispondere alle aziende del trasporto con cui hanno sottoscritto i contratti: “Ricordiamo a chi vuole travisare la realtà dei fatti che gli adeguamenti Istat dei titoli di viaggio di bus e mezzi pubblici non sono un obbligo contrattuale e che invece di aumentare i biglietti era possibile compensare con risorse proprie gli adeguamenti dei corrispettivi delle aziende del trasporto locale –
prosegue Terzi -. La Regione elargisce già contributi per onorare questi corrispettivi e nel 2022 ha incrementato del 2 per cento i fondi destinati alle agenzie del Tpl, con oltre 12 milioni aggiuntivi. Insomma, siamo in prima linea nel sostenere il trasporto pubblico locale su gomma e da anni Regione dà di più rispetto a quanto previsto a livello statale. Per onorare i corrispettivi si sarebbero quindi potute prendere altre decisioni durante le assemblee delle singole agenzie invece di aumentare i biglietti. Del resto, sono anni che i contratti sottoscritti sono chiari e trasparenti e sono settimane che ribadiamo che le agenzie possono decidere in autonomia”.