VARESE – E’ un appello duro e deciso quello dei coordinatori nazionali di Cgil Cisl Uil Frontalieri, Giuseppe Augurusa, Luca Caretti e Pancrazio Raimondo che si rivolgono direttamente all’esecutivo in carica. “Il Governo Draghi risolva il problema degli assegni familiari bloccati per i lavoratori frontalieri“, scrivono i sindacalisti in una nota congiunta.
“Il tempo è scaduto e riteniamo assolutamente necessaria – recita la nota – l’individuazione di una soluzione definitiva affidata a un provvedimento del Governo, non certo incompatibile con la prassi di un esecutivo in carica per il disbrigo degli affari correnti, necessario a garantire la continuità nell’azione amministrativa e la certezza del diritto”.
Il cuore del problema è sostanziale e molto concreto: i frontalieri non ricevono gli assegni familiari maturati di diritto in Svizzera. Il nodo è tutto di responsabilità italiana, in quanto nel marzo scorso è stato introdotto nel nostro Paese l’assegno unico universale e proprio da allora sono iniziati i guai. A quanto pare l’Inps non avrebbe dato comunicazione all’Istituto delle Assicurazioni sociali elvetiche gli importi che lo Stato italiano dovrebbe erogare. Da qui il caos e soprattutto il fatto che ai frontalieri non arriva quanto spetterebbe loro di diritto.
Per i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil “la mancata individuazione delle soluzioni per le criticità segnalate a più riprese dal sindacato ha indotto le casse estere a interrompere le erogazioni degli assegni familiari di loro competenza e successivamente e in alcuni casi anche richiedere direttamente ai frontalieri una ‘autocertificazione’ destinata ad aumentare le difficoltà nella fase di conguaglio e rendicontazione delle provvidenze percepite”.