Non bastava il salasso legato ai costi di luce, gas, carburante, spesa e servizi: il caro vita fa aumentare anche le sanzioni amministrative agli automobilisti. A causa dell’inflazione da gennaio 2023 scatterà in automatico un incremento del 10% sulle ammende come da adeguamento previsto ogni due anni riguardo al codice della strada. Un meccanismo legato direttamente alla crescita dei prezzi tramite un parametro calcolato dall’Istat, bollato come “demenziale” dal segretario della Lega, Matteo Salvini.
Salvini: “Demenziale”
Come le tasse e la pace fiscale, anche l’aumento sugli importi delle multe entra nella campagna elettorale leghista: “La norma che fa scattare gli aumenti in automatico non prevedeva né Covid né guerra e quindi va aggiornata, bloccata e sospesa” ha dichiarato Salvini, aggiungendo senza giri di parole che “è demenziale aumentare le multe e mandare le cartelle esattoriali”.
“La Lega farà di tutto per impedire il salasso per gli automobilisti e concretizzare la pace fiscale attesa da milioni di italiani” è stata la promessa del segretario del Carroccio.
L’adeguamento delle sanzioni stradali al costo della vita scatta automaticamente ogni due anni sulla base di un parametro dell’Istat, l’indice Foi dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, aggiornato allo scorso novembre quando era del +9,8%.
Di quanto cresceranno gli importi
Tenendo conto di questo tasso di incremento, un divieto di sosta passerebbe dagli attuali 42 a 46 euro, l’uso del cellulare alla guida da 165 a 181 euro, al pari di un superamento dei limiti di velocità tra 10 e 40 km/h, mentre la stessa infrazione della fascia tra 40 e 60 km/h andrebbe da 543 a 597 euro, un accesso irregolare alle zone a traffico limitato o il transito non autorizzato su una corsia riservata al trasporto pubblico da 83 a 91 euro.