SARONNO – Una violenza sessuale ai danni di una ragazza di vent’anni si è consumata domenica scorsa, 18 settembre all’interno dell’area dismessa dell’ex azienda tessile Cantoni a Saronno, non lontano dal centro cittadino.
La vicenda è ancora oggetto di indagine e ricostruzione, ma del crimine sono accusati due uomini: i carabinieri al momento hanno arrestato un magrebino noto per essere uno spacciatore di droga e un altro che ha fatto perdere le sue tracce.
La ragazza, italiana, che pare non conduca una vita particolarmente serena, avrebbe trascorso la serata vagando per Saronno in compagnia di soggetti poco rassicuranti, assumendo molto alcool. Dopo di che si è unita a un gruppo di pusher nordafricani con cui avrebbe fumato degli spinelli, aggravando così il suo stato psicofisico già precario.
A quel punto ha deciso di tornare a casa sua ma è stata prima trattenuta e poi seguita. Una volta nel suo appartamento sarebbe scesa per far credere agli stranieri che il suo domicilio fosse altrove. Fatto sta che una volta uscita non ha fatto più ritorno. A dare l’allarme un’amica della giovane, che non vedendola rientrare a casa ha avvertito le forze dell’ordine.
I carabinieri si sono messi alla ricerca della giovane donna e, anche grazie alla geolocalizzazione del suo cellulare, hanno puntato sull’ex cotonificio dismesso occupato oggi da senzatetto, sbandati e spacciatori stranieri.
In quel luogo fatiscente dove regnano sporcizia e degrado i militari hanno trovato la ventenne, malconcia e scioccata, mentre il magrebino ne stava ancora abusando. L’immigrato è stato immediatamente bloccato e arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla brutalità. Mentre si cercano l’altro uomo e gli eventuali complici, l’aggressore è stato portato nel carcere di Busto Arsizio e nei prossimi giorni sarà interrogato dal gip Piera Bossi.
L’area dell’ex Cantoni rimane dunque una piaga nel cuore di Saronno, al centro di un piano di riqualificazione lungo e complicato, di fatto sempre dimora di figure inquietanti e pericolose.
Pochi mesi al suo interno era stato trovato il cadavere di un cittadino albanese.