Una coppia di sposi ha prenotato per pranzo a un ristorante sull’Appia Antica senza aver detto che avrebbero celebrato prima il matrimonio. Insieme agli altri invitati, circa 20, si sono presentati vestiti per l’occasione, suscitando lo sgomento del titolare: «Me l’avreste dovuto dire prima». I neo marito e moglie, però, hanno risposto: «Ci avreste aumentato il prezzo».
Pietro (ndf) contatta diversi ristoranti sull’Appia Antica per festeggiare le nozze con Marina. Non vogliono rinfreschi o particolari attenzioni: a loro piacerebbe solo passare del tempo con gli amici in un bel posto di Roma. Senza fronzoli. Così chiama diversi locali su una delle vie più suggestive della Capitale, ma si sente rispondere sempre la stessa frase: se è per un matrimonio, non facciamo il menù alla carta. «Appena dicevo che era per un pranzo dopo le nozze, aumentava il prezzo. Per questo ho deciso di prenotare senza dire che ci saremmo sposati la mattina».
Contattato uno dei ristoranti sulla via Appia, la persona che si occupa dei matrimoni ha proposto (in realtà) diverse soluzioni. «C’è la possibilità di festeggiarlo con il menù alla carta, ma anche di riservare un’apposita sala». C’è tuttavia un limite. «In questo caso chiediamo che non siano più di 30 persone, per motivi organizzativi in cucina: si può immaginare che altrimenti è difficile accontentare le richieste».
Il danno all’immagine
Bisogna poi notare un altro aspetto. Ed è quello dell’immagine del ristorante. Se una coppia di sposi decide di festeggiarlo senza volere tutte le attenzioni del caso, potrebbe creare dei problemi al locale. Per due motivi: il primo, facile da immaginare, è che gli altri clienti potrebbero pensare che non siano stati trattati adeguatamente; il secondo, invece, è che si potrebbe creare la situazione in cui la celebrazione disturbi gli altri commensali. La scelta dei ristoratori, quindi, può essere legittima. Purché non ci sia una speculazione.
(il Messaggero)