MILANO – Si prospettano multe che possono arrivare fino a 5.000 euro per l’accensione di alcune stufe o camini in diverse regioni d’Italia. Quali? Ecco tutte le informazioni utili che occorre conoscere per riscaldare gli ambienti dove si soggiorna senza incappare in salate sanzioni.
Multa fino a 5.000 euro: di cosa si tratta?
La multa per chi accende stufa o camino può arrivare fino a 5.000 euro ed è in vigore in diverse regioni del nord Italia. Quella più rigida è senza ogni ombra di dubbio la Lombardia. E’ qui che si possono raggiungere addirittura i 5.000 di ammenda. Le altre regioni dove si rischia – per via dell’inquinamento di emissioni da CO2 sono:
- Veneto
- Toscana
- Emilia Romagna
- Piemonte
Come si rischia di prendere la sanzione? Utilizzando generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle sia che essi siano camini, stufe o termostufe a legna oltre che stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa. In previsione del lungo inverno 2022-2023 è bene pertanto sapere che non si potranno utilizzare queste alternative ai termosifoni a gas per riscaldare gli ambienti in cui si vive ovvero la propria casa o l’ufficio dove si lavora. Bisogna stare attenti insomma al tipo di impianto.
Multe per camini o stufe, tutta colpa dell’inquinamento: i dettagli per la Lombardia
Dopo aver compreso quali sono le regioni e quale sia la motivazione, visti i problemi che vi saranno il prossimo inverno, occorrono valide alternative per riscaldare le case, concentriamoci un attimo sulle varie restrizioni.
In Lombardia è fatto divieto dal 1° gennaio 2020 di: installare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa come stufe e camini con emissioni superiori a quelle consentite ed è obbligatorio che i generatori di calore abbiano almeno 4 stelle oltre che utilizzare generatori di calore domestici con 0 o 1 o 2 stelle. A ciò si aggiunge il fatto che dal 1 ottobre 2018, per le stufe a pellet con potenza inferiore ai 35 kW, è obbligatorio utilizzare pellet di classe A1.
Per chi trasgredisce la multa parte da un minimo di 500 euro fino ad arrivare a 5.000 euro.
Regione Lombardia ha derogato l’uso di tutti gli impianti domestici a legna e pellet (sotto i 10 Kw di potenza) fino al 15 ottobre 2024.
I limiti nelle altre regioni
In Veneto, invece, con la delibera n. 836/17 si vieta di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e di continuare ad usare generatori di classe inferiore alle 2 stelle, ma anche di installare generatori inferiori a 4 stelle e di continuare a utilizzare generatori di classe inferiore alle 3 stelle.
Anche in Emilia Romagna l’utilizzo di camini e stufe a legna è limitato. Per il controllo della qualità dell’aria si vieta l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri. La regione offre però incentivi per chi vuole aggiornare i propri impianti di riscaldamento e adottare impianti capaci di rispettare l’ambiente e le regole.