Camera e Senato si riuniscono per la prima seduta e per eleggere i due presidenti. Alle 10 è in programma la seduta a Montecitorio e alle 10,30 al Senato. In questa prima seduta si proclamano gli eletti e si procede all’elezione dei due presidenti. –
Le modalità di elezione sono diverse per i due rami del Parlamento. Al Senato si chiude necessariamente entro il quarto scrutinio: primo e secondo voto sono a maggioranza assoluta dei componenti, terzo voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti, se nessuno raggiunge nemmeno questa maggioranza si procede al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue un voto in più. Alla Camera al primo scrutinio servono i due terzi dei componenti, al secondo e terzo voto il quorum si abbassa a due terzi dei votanti, dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta dei voti e si procede a oltranza. Dal 1948 ad oggi non si è mai superato il quinto scrutinio.
Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato, il Presidente della Repubblica di prassi convoca le consultazioni. La finestra per le consultazioni si potrebbe aprire già dal 17-18 ottobre. Per prassi salgono al Quirinale gli ex presidenti della Repubblica (in questo caso ci potrebbe essere una telefonata con il presidente emerito Giorgio Napolitano), i due presidenti appena eletti e i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento. Solitamente vengono sentiti i capigruppo a cui normalmente si uniscono i leader dei partiti. Le coalizioni possono presentarsi in un’unica delegazione. Se il risultato è chiaro le consultazioni sono veloci, due o tre giorni, e si concludono con l’incarico a un presidente del Consiglio entro poche ore dalla conclusione.