VARESE – Si è svolta l’ieri nel tribunale di Varese l’udienza di indagini preliminari del processo Anaconda, ove sette educatori della cooperativa Anaconda sono indagati, a seguito delle indagini condotte nel 2021 dai Carabinieri di Azzate, per maltrattamenti ai danni di diversi ospiti minori della struttura che accoglie persone affette da disabilità grave. Due degli indagati hanno scelto subito la via del patteggiamento, mentre per gli altri cinque sta proseguendo il corso della giustizia.
Questioni delicate quelle che riguardano il trattamento dei disabili e delle persone autistiche in particolare, con metodi che potrebbero sembrare violenti agli occhi di un cittadino qualsiasi ma che in realtà possono essere adeguati per gli occhi di un esperto, o al limite essere considerati vetusti e superati. Questo uno dei punti cardine su cui la difesa degli imputati viene portata avanti dagli avvocati di parte, unitamente all’incompletezza dei filmati messi agli atti e registrati dai Carabinieri, che la difesa vorrebbe integrare con l’intero materiale girato, senza estrapolazioni.
Gli avvocati degli offesi, nove ospiti della struttura che avrebbero subito i maltrattamenti, hanno parlato subito dopo il PM, sostenendo l’evidente condotta violenta visibile dalle immagini, mentre gli avvocati difensori sono intervenuti in ordine sparso; soltanto uno degli indagati ha chiesto il rito abbreviato, mentre gli altri quattro dovranno attendere il 16 novembre per la decisione del GUP Giuseppe Battarino sul rinvio a giudizio. Nella stessa data il GUP dovrebbe decidere anche in merito al rito abbreviato ed ai patteggiamenti; inoltre ci si aspetta anche delle repliche da parte degli avvocati delle parti offese come preannunciato dagli stessi.