VARESE – Le nuove norme che mettono fuorilegge migliaia di camini perché considerati inquinanti dall’Unione Europea accendono il dibattito politico in Lombardia. Tra i primi a scagliarsi contro la normativa vigente, che nonostante lo slittamento dei limiti più stringenti al 2024 esclude dalle deroghe i camini superiori ai 10Kw, è il consigliere regionale di Lombardia Ideale – Fontana Presidente Giacomo Cosentino, molto attivo nelle valli del Varesotto, che ha raccolto le preoccupazioni di tanti cittadini che, specie nel nord della provincia, usano i camini per riscaldarsi.
“Pur condividendo, in linea di principio, gli sforzi per ridurre le emissioni inquinanti nella pianura padana ed evitare pesanti sanzioni economiche da parte dell’Unione Europea, non è concepibile che, nel pieno di una crisi energetica senza eguali nella storia recente del nostro Paese, con le famiglie e le aziende costrette a sostenere una spesa per luce e gas che rischia di mandarle al collasso, Regione Lombardia sia costretta, da parametri europei slegati dalla realtà, a multare i cittadini che “osano” riscaldarsi con camini che vengono considerati non a norma”, attacca Cosentino.
“E’ impensabile, in questa delicata fase storica, imporre ai lombardi di sostituire i vecchi camini con impianti costosi per soddisfare le assurde visioni ideologiche dell’Unione Europea in tema di ecologia e sostenibilità”, continua Cosentino. “Sarebbe poi illogico limitare l’uso di camini e stufe mentre si riattivano le super inquinanti centrali a carbone: come spiegheremmo tutto ciò ai cittadini che chiedono solo di poter accendere il loro camino per non morire di freddo?”.
Conclude quindi il consigliere: “Bene dunque la lettera del Governatore Fontana al Presidente Draghi: auspichiamo che questo governo, o al massimo quello che entrerà in carica a breve, sappia contestualizzare la nostra richiesta e sia in grado di leggerla alla luce della situazione drammatica che stiamo vivendo, senza paraocchi ma solo con grande pragmatismo”.