ANGERA – La festa di Agrivarese, per la prima volta svoltasi in riva al Lago Maggiore, anche quest’anno ha saputo richiamare una gran folla, attratta ad Angera dalle eccellenze qualitative del settore primario del nostro territorio.
Organizzata da Camera di Commercio insieme al Comune di Angera e in collaborazione con le associazioni di categoria e del settore oltre che i consorzi del comparto agricolo, la manifestazione con tutte le sue differenti iniziative ha confermato l’attenzione verso una “vita dei campi” oggi sempre più caratterizzata dall’innovazione tecnologica.
«Grazie ai colori, ai suoni e ai sapori dei produttori varesini, si è registrato il tutto esaurito» spiega Francesco Riva, componente per l’Agricoltura della Giunta di Camera di Commercio, commentando il dato delle migliaia di persone che hanno scelto di venire ad Angera, sulle sponde varesine del Lago Maggiore, per trascorrere una domenica all’insegna della bellezza e della qualità produttiva che caratterizzano la nostra agricoltura. «Una grande festa – sono sempre parole di Riva – che ha richiamato, come sempre, una gran quantità di persone attratte dalla possibilità di entrare a contatto diretto col mondo agricolo. L’occasione per valorizzare la produzione agroalimentare varesina, che ci offre alimenti sani e di qualità, a provenienza certa e a basso impatto ambientale».
Un’attenzione ai nostri prodotti agricoli di qualità e a km zero che va all’insegna di quella sostenibilità cui Camera di Commercio ha, di recente, dedicato una settimana di analisi e approfondimento: tante iniziative ed eventi che ci hanno confermato come sia ormai ineludibile il percorrere la strada dell’attenzione a uno sviluppo sostenibile, declinato nei suoi tre elementi: ambientale, economico e sociale.
L’agricoltura varesina già da tempo s’è avviata lungo questo percorso e il ritorno di Agrivarese è stata un’altra occasione preziosa per mostrare al grande pubblico la capacità produttiva ad alto livello che caratterizza le nostre imprese.
L’interrogativo, al termine di un’edizione particolarmente fortunata come quella angerese, è d’obbligo: ha senso riportare la manifestazione nel capoluogo (ammesso che qualcuno voglia farlo), o non è forse più strategico lasciarla in riva al lago Maggiore? D’altronde a Varese l’impressione è che il Comune non fosse interessato più di tanto a trattenere la manifestazione ai Giardini Estensi…