VARESE – “Il comunicato stampa del centrosinistra varesino è veramente grottesco: anziché rispondere nel merito delle accuse, non sapendo ovviamente come giustificare la situazione di estremo degrado della città, che è sotto gli occhi di tutti, la maggioranza vaneggia, blaterando di azioni compiute ‘in sfregio alle istituzioni e ai valori democratici che rappresentano’. Una reazione scomposta e sgangherata”.
Commenta così Stefano Clerici, consigliere comunale di Varese Ideale, la nota diramata dalle forze di maggioranza in seguito all’affissione,
nella notte tra sabato e domenica, di uno striscione da parte di CasaPound in cui si denunciava l’estremo degrado in cui versa la città e si invitava il sindaco Galimberti a dimettersi.
“Da quando in qua – si chiede Clerici – uno striscione appeso a un muro e una richiesta di dimissioni rappresentano un pericolo per la democrazia? Galimberti non fugga dalle sue responsabilità e risponda, semmai, spiegando cosa è stato fatto e cosa si intende fare per risolvere un problema che sta chiaramente sfuggendo di mano, come dimostrano i sempre più frequenti episodi di violenza tra bande di stranieri, ormai sempre più padroni del territorio. Tutto ciò mentre l’amministrazione di sinistra spende soldi pubblici per costruire presidi di pubblica sicurezza che poi lascia sguarniti e che vengono usati come latrine da spacciatori e nullafacenti (leggasi piazza Repubblica)”.
“E’ davvero ridicolo, poi, come questa accusa di ‘lesa maestà’ – aggiunge il consigliere – giunga da un partito che, solo pochi giorni fa, affiggeva abusivamente uno striscione ben più offensivo nei confronti del neo presidente della Camera, Lorenzo Fontana. E nelle stesse ore estremisti (quelli veri) di sinistra lanciavano messaggi d’odio contro il presidente del Senato Ignazio La Russa con tanto di stelle a cinque punte e scritte che evocavano esecuzioni e scempi storicamente noti. A Palazzo Estense hanno la memoria cortissima: che PD stia forse per Partito Delirante?”.