Kevin Spacey non ha molestato Anthony Rapp nel 1986. È questo il verdetto raggiunto da una giuria a New York che mette fine a uno dei processi che più ha animato il controverso movimento #MeToo. La corte era chiamata a pronunciarsi sulle accuse avanzate da Anthony Rapp, un altro attore che ha accusato Spacey di aver usato violenza nei suoi confronti quando aveva 14 anni.
Gli undici membri della giuria hanno impiegato appena novanta minuti per emettere il verdetto. Rapp aveva fatto causa alla star di Hollywood, raccontando di essere stato aggredito, quando aveva 14 anni, nell’appartamento di Spacey a New York, durante una festa. Spacey, che all’epoca dei fatti contestati aveva 26 anni, ha sempre respinto le accuse. Dopo la lettura del verdetto, l’attore è stato visto uscire in lacrime dall’aula, per poi rientrare subito dopo.
Le rivelazioni di Rapp erano state pubblicate dal sito BuzzFeed News nel 2017 ed erano state seguite da più di una dozzina di altre accuse di molestie sessuali da parte di altre persone e riguardanti Spacey, e che avevano finito per mettere fine bruscamente alla sua carriera.
Nei giorni scorsi un giudice di New York aveva archiviato parzialmente le accuse contro Spacey. Il giudice aveva dichiarato il non luogo a procedere per un’altra accusa, quella di avere intenzionalmente inflitto al ragazzo danni emotivi. Ora la giuria ha deciso che il due volte premio Oscar non è responsabile di aver usato violenza nei confronti di Rapp. Spacey aveva deposto in aula, dicendo di non essersi dichiarato pubblicamente omosessuale per anni perché traumatizzato dal padre Thomas Fowler, definito era razzista e omofobo.
Rapp chiedeva un risarcimento di 40 milioni di dollari. Kevin Spacey era uno degli attori più ricercati di Hollywood quando è scoppiato lo scandalo delle molestie sulla scia delle accuse a Harvey Weinstein. Le accuse di Rapp nel 2017 avevano indotto Netflix a licenziarlo in tronco dalla serie House of Cards e la sua carriera si è bloccata.