Sono quattro gli italiani fermati a seguito di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura.
Tra i vari capi d’imputazione c’è il reato di importazione, trasporto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti come marijuana, hashish e cocaina. Due di loro sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere e altre due invece agli arresti domiciliari.
Le prime indagini da marzo 2021
Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti avviati dalla Stazione di Azzate, già a partire dal mese di marzo 2021, a seguito di acquisizione informativa circa l’esistenza di un fiorente e lucroso spaccio di stupefacenti nel Comune di Gazzada Schianno. Le attività d’indagine, non solo hanno confermato il sospetto ma hanno anche tracciato le modalità operative che l’associazione metteva in atto per realizzare l’illecito traffico di sostanze stupefacenti.
Hashish e marijuana in rimorchi o natanti
Molti i viaggi (beni 6, tra maggio e novembre 2021), per mezzo dei quali i malviventi trasportavano ingenti carichi di marijuana e hashish, che venivano nascosti in doppi fondi su carrelli o rimorchi o in natanti, potendo dunque giungere indisturbati dalla Spagna in Italia.
Una volta in Italia la droga veniva poi distribuita. E proprio nella notte tra il 19 e 20 novembre 2021, all’arrivo di uno di questi viaggi, veniva arrestato a Gazzada Schianno in flagranza di reato uno degli indagati. L’uomo era alla guida di un furgone con rimorchio, al momento dell’arresto era stato trovato in possesso di 75 confezioni di marijuana, per un peso complessivo di 83 chili e 240 panetti di hashish pari a 140 chili, ed è attualmente ancora in carcere.
Le indagini precedenti
Le indagini precedenti sono continuate lo scorso 28 gennaio, allorquando due persone erano state colte in flagranza di reato mentre portavano a termine una compravendita di stupefacenti, e nell’occasione erano state sequestri 650 grammi di hashish. Inoltre il 12 marzo 2022 era stata rintracciata e smantellata una coltivazione in serra di 253 piante di marijuana dell’altezza di circa un metro, arrestando in flagranza il responsabile della coltivazione.
Ancora altre quattro persone risultano indagate, pur essendo attualmente in stato di libertà, perché hanno concorso a vario titolo nei reati sopra descritti.