BUSTO ARSIZIO – Due donne sono state sottoposte a misura cautelare con l’accusa di aver organizzato matrimoni combinati allo scopo di fare ottenere la regolarizzazione a cittadini stranieri clandestini, tra le province di Milano e Varese. Una è italiana e titolare di un CAF a Legnano (Milano) e l’altra, marocchina, assistente di soggetti fragili, residente nel varesotto. Secondo le indagini della Polizia di Stato di Busto Arsizio in due casi avrebbero lavorato insieme per finalizzare le nozze tra due donne italiane, a loro volta indagate, e due cittadini marocchini che, già sottoposti ad espulsione e pregiudicati, non avrebbero mai ottenuto la cittadinanza italiana.
Per almeno altri 15 stranieri invece, la garanzia di non venire espulsi è stata ottenuta simulando rapporti di lavoro pre esistenti, in nero. Secondo le indagini coordinate dalla Procura bustocca, le due donne hanno simulato l’esistenza di rapporti di lavoro domestico tra compiacenti o talvolta inconsapevoli datori di lavoro, per lo più individuati tra i soggetti fragili noti ad entrambe per lavoro. Carpita la loro fiducia e in possesso dei dati personali, le due ne seguivano le pratiche mantenendo i contatti con gli Enti competenti.
Alle due vengono anche attribuiti casi di sostituzione di persona, per essersi in più occasioni sostituite ai finti datori di lavoro per ingannare i funzionari dell’INPS e della Prefettura, e truffe ai danni di due stranieri, ai quali era stato fatto credere di aver avviato o agevolato la trattazione di inesistenti pratiche di regolarizzazione.