BUSTO ARSIZIO – Si cerca di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla tragica morte di Francesco Meazza, il 25enne di Origgio travolto mentre percorreva a piedi all’alba di ieri la strada statale 336 della Malpensa all’altezza dello svincolo di Gallarate est, mettendo insieme i pezzi di una vicenda ancora avvolta nel mistero e ripercorrendo le ultime ore di vita del giovane.
Innanzitutto è stata ritrovata la sua auto, una Toyota Yaris, rinvenuta incidentata in un’area boschiva nel territorio di Cassano Magnago. Si ipotizza che Meazza, in seguito a un guasto o un piccolo incidente, abbia abbandonato il mezzo in panne per poi incamminarsi su quella strada pericolosissima per un pedone.
Lì il 25enne, studi di ingegneria e un master al Politecnico di Milano alle spalle, attorno alle 5 di domenica mattina è stato involontariamente falciato da una Peugeot 107 con a bordo due coetanei, un ragazzo e una ragazza, che si sono fermati per prestare soccorso e che sono risultati negativi all’alcol test.
Il giovane aveva passato la serata in un discopub di Cassano Magnago. Ciò che è successo precisamente dopo la sua uscita dal locale (alle 4.30 circa) è ora oggetto di indagine, mentre la Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disponendo l’autopsia sul corpo della vittima.