“Oggi condivido con voi una storia molto interessante. Come il POSTO FISSO non sia più ambito come una volta, almeno in Comune. Il riferimento a Quo Vado con Checco Zalone è inevitabile, ma ormai lo stereotipo di quel tipo è finito.” Comincia così un lungo post – sfogo su facebook (qui il post) pubblicato dal Sindaco di Besano Leslie Mulas, che lamenta la difficoltà di assumere dipendenti comunali, in particolare la figura del ragioniere, indispensabile per far funzionare la complessa macchina di un comune.
Se nel film di Zalone il senatore interpretato da Lino Banfi diceva “E a te dove ti ho messo a fare un c…o?” per fare ironia sulla figura stereotipata del dipendente pubblico raccomandato e nullafacente, Mulas descrive una realtà ben diversa, quella dei piccoli comuni, dove i dipendenti sono pochi, con responsabilità chiare e senza il rischio che qualcuno possa inscenare atteggiamenti da lavativo. “nei piccoli comuni si lavora molto negli uffici, per il semplice motivo che il dipendente è responsabilizzato dato che si è in 4 gatti a sbrigare pratiche, e non ci si può permettere più di tanto di fare i lavativi, che sono facilmente individuabili dato che un ufficio = uno/due addetti.“
Il Comune di Besano ha indetto alcuni mesi fa un concorso per assumere a tempo pieno ed indeterminato la figura dell’istruttore direttivo contabile categoria D, che nel gergo amministrativo indica il funzionario che svolge il lavoro del ragioniere, ovvero dell’addetto alla contabilità e al bilancio comunale. Stipendio lordo annuale di partenza da contratto collettivo nazionale, 24.000€, a cui si possono aggiungere le indennità di responsabilità del settore, che può arrivare anche a 10.000€ , i premi di produttività e altre indennità accessorie stabilite di concertazione con l’ente. Unico requisito richiesto, a parte i minimi prescritti per legge (maggiore età, godere dei diritti politici ecc): una laurea in economia. Eppure il concorso è andato deserto.
Questa situazione riguarda tanti altri piccoli comuni del varesotto e di tutta la Lombardia. I concorsi risultano deserti mentre i vecchi ragionieri vanno in pensione e quelli che restano si sobbarcano un grande carico di lavoro. I piccoli enti sono costretti a barcamenarsi in qualche modo per mancanza dei funzionari contabili, ricorrendo al “prestito” di un dipendente da un altro ente per alcune ore a settimana, oppure affidando incarichi ad hoc a società esterne che sbrigano gli adempimenti contabili, ma in termini economici non sempre è conveniente affidarsi a queste ditte; un incarico può costare più che avere un dipendente regolarmente assunto. Peccato che non se ne trovino.
Stipendi bassi? Scarse possibilità di crescita? Scarso appeal della pubblica amministrazione per i giovani laureati? Reddito di cittadinanza? Sono tutte opzioni che possono spiegare in parte questo problema, ma forse non lo esauriscono. “I Comuni cercano persone volenterose e proattive che possano acquisire una professionalità e delle competenze serie ed articolate in un ambiente a misura d’uomo, dove non sei un numero come in qualche grande ditta, ma sei un funzionario, a contatto con altri colleghi disponibili e responsabili,
a cui è assicurato un posto tutelato e sicuro, con una funzione fondamentale per la continuità dei servizi delle nostre comunità. Lo Stato dovrebbe interrogarsi seriamente sul perchè la pubblica amministrazione non è appetibile come un tempo, ma i giovani forse dovrebbero imparare che il lavoro non piove dal cielo“. chiosa Mulas, che annuncia anche che Besano bandirà concorsi per 3 posti in diversi uffici nei prossimi mesi, sperando che vi siano molti candidati.