VARESE – Il sospiro di sollievo è di quelli profondi: da una condanna a nove anni di reclusione alla richiesta di assoluzione in Appello da parte della Procura Generale. Antonio Rosati, ex numero 1 del Varese 1910 ha avuto oggi una splendida notizia insieme all’allora amministratore delegato Enzo Montemurro, entrambi a processo per una maxi evasione di Iva risalente al 2014 legata all’attività di cooperative operanti all’aeroporto di Malpensa con la società Expo Job. In primo grado era arrivata la condanna a nove anni per Rosati e a otto per Montemurro, altrettanto gravi i capi di imputazione che comprendevano l’associazione a delinquere.
Storie e persone che si incrociano. Soddisfatto, soddisfattissimo, il suo avvocato difensore, Stefano Amirante, attuale presidente biancorosso, che rappresenta l’ex patron insieme a Nadia Germanà: “Dopo 8 anni finalmenta abbiamo trovato una Corte d’Appello e un Pubblico Ministero che hanno guardato i fatti con il Codice in mano. Ora aspettiamo fiduciosi il 12 dicembre quando avremo la sentenza per l’assoluzione e la restituzione di tutti i beni confiscati ad Antonio. Un grosso passo in avanti“.
Quella storia, che va verso il lieto fine, non aveva appunto nulla a che spartire con il Varese Calcio, ma Rosati con il club biancorosso è legato, eccome, ancora oggi. Ora, libero dalla Spada di Damocle processuale, l’ex numero 1 potrebbe aiutare ancor di più la società del suo avvocato ed amico Amirante. C’è da superare certo un presente piuttosto buio per costruire un futuro decisamente più luminoso.