VARESE – “Qui a Varese ho sentito dire spesso in questi giorni che ‘era uno di noi’. E bello quando un politico riesce a farsi percepire così, come uno di noi. Le sue origini umili non le ha mai rinnegate e sempre vissute con normalità”. Così monsignor Giuseppe Vegezzi, vescovo ausiliare della diocesi di Milano e vicario episcopale per la zona pastorale di Varese, nell’omelia per i funerali di Roberto Maroni, celebrati nella basilica di San Vittore a Varese.
Vegezzi ha ricordato la passione per la musica dell’ex ministro dell’Interno, che “con la sua band Distretto 51 suonava anche ai matrimoni in chiesa. E bello pensare che ora sta cantando anche per noi la gloria del Nostro Signore”.
Piazza San Vittore, transennata, è colma di gente. Presente lo stato maggiore della Lega, con il segretario Matteo Salvini, ed esponenti del mondo politico e del governo. Il premier Giorgia Meloni, accompagnata dal presidente del Senato Ignazio La Russa, è stata accolta da un applauso dei cittadini presenti in piazza.
Il feretro è stato portato da carabinieri in alta uniforme, ci sono i picchetti di bersaglieri, carabinieri e Guardia di finanza. Presenti anche i gonfaloni di diversi Comuni e Regioni, fra cui quello della Regione Campania.
Sono presenti anche Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti, candidati alla presidenza della Regione Lombardia per centrosinistra e terzo polo. “Credo che Roberto Maroni fosse davvero una persona perbene e anche un interlocutore molto piacevole. Un avversario leale e quindi credo che la Lombardia abbia perso una persona seria”, ha detto Majorino.
Roberto Maroni “è stato un uomo politico capace di passione e moderazione, di determinazione senza aggressività, di essere di parte e aver cura dell’insieme, di proporsi e di farsi da parte”, ha detto monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, in un messaggio letto da monsignor Vegezzi durante i funerali.
Maroni era “un visionario. Aveva una capacità di guardare molto avanti nei tempi, che mancherà. Le Olimpiadi le abbiamo portate a casa anche grazie a lui. Ma soprattutto in lui c’era una incrollabile fiducia sul fatto che lo si potesse fare e che si potevano fare le cose con coraggio. Era un uomo molto coraggioso”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivando ai funerali. “Ha rappresentato uno stile che oggi anche in generale nella politica non vediamo più, quello stile dialogante che dovrebbe caratterizzate tutti. Da alcuni mesi avevo smesso di disturbarlo al telefono, ma ci siamo scritti messaggio fino alla settimana scorsa”, ha aggiunto.
Uno striscione con la scritta con spray verde ‘Grazie Bobo’ è stato appeso a un balcone della storica sede varesina della Lega per omaggiare l’ex segretario della.
Il ricordo di Giorgia Meloni
Roberto Maroni “era una persona capace di grande visione e di grande concretezza. Era una delle persone che ho conosciuto che più sapeva fare gioco di squadra. Ne ho un ricordo straordinario. L’Italia è stata fortunata a poter contare su una persona così nelle sue istituzioni”, ha detto Meloni, visibilmente commossa lasciando i funerali.
Il ricordo di Matteo Salvini
“E’ stato un orgoglio per la Lega e per l’Italia. La sua città e la sua comunità gli ha dato il saluto più bello, è stato bello vedere anche altri sindaci di territori diversi e idee diversi. Era una persona seria, anche il sole lo saluta. E il modo giusto per ringraziarlo”. Così il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.
L’eredità politica dell’ex ministro dell’Interno ed ex presidente della Regione Lombardia è “risolvere i problemi e non crearli. Siamo qua per questo. Lui ha fatto il segretario federale prima di me e per me sarà ancora più impegnativo ed emozionante guadagnarmi la fiducia giorno per giorno”.