È stato individuato il camionista responsabile dell’investimento mortale dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin mentre era in bici lungo la strada Regionale 11, a Montebello Vicentino, senza fermarsi e riprendendo anzi la marcia.
Si tratterebbe di un cittadino tedesco di 50 anni, individuato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca. Dopo l’incidente, avvenuto il 30 novembre, l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce.
I carabinieri hanno lavorato senza sosta dal momento in cui sono intervenuti sul luogo dell’accaduto per i primi rilievi, e hanno iniziato a visionare le telecamere della zona, prime fra tutte quelle del grande parcheggio del ristorante “La Padana” di Montebello, a poche decine di metri dal luogo dell’investimento. Queste mostrano un autoarticolato rosso che entra nell’area di sosta del locale e ne esce dopo circa quattro minuti, passando vicino al corpo del campione. Non c’è un nesso causale certo fra l’investimento e questo mezzo pesante, ma l’arco temporale (erano circa le 11.50 di mercoledì scorso quando Rebellin è stato investito) ha fatto scattare i controlli.
Il mezzo e l’autista potrebbero aver lasciato l’Italia subito dopo l’incidente, forse utilizzando l’Autobrennero. Ecco perché le forze dell’ordine italiane hanno chiesto l’ausilio dell’Interpol per riuscire a risolvere questo giallo.
Il camionista era del tutto conscio di quanto era successo: dopo l’investimento sulla rotatoria della regionale 11 era infatti sceso dalla cabina di guida del Tir, si era avvicinato alla vittima a terra, poi era risalito sul camion allontanandosi velocemente. Un fatto riferito ai carabinieri da testimoni oculari, alcuni dei quali lo avevano anche fotografato. Il 50enne, tra l’altro, era già stato condannato in Italia, a Foggia, nel 2001, per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle persone coinvolte.
Il camionista tedesco è stato denunciato a piede libero, ma non posto in stato di fermo, perché il codice tedesco non prevede il reato di omicidio stradale e nel frattempo l’uomo è tornato in patria: solo in seguito ad una condanna potrebbe dover scontare l’eventuale pena in Italia.