LUGANO – Secondo la Polizia cantonale gestivano un giro di prostituzione irregolare in due centri massaggi. Per questo motivo un 47enne italiano residente vicino a Lugano e una donna ungherese di 50 anni residente in Italia sono stati indagati a piede libero dalle autorità elvetiche.
La coppia è accusata di aver messo in piedi, senza averne dato comunicazione alle autorità, due esercizi dedicati apparentemente alla pratica di massaggi ma presso cui si sarebbero offerti ben altri servizi, ossia varie prestazioni sessuali a pagamento. Come sempre avviene in questi casi, buona parte dei profitti dell’attività finiva nelle tasche dei gestori.
La polizia cantonale a vario titolo ha ipotizzato nei confronti dei due una serie di reati che vanno dalla promozione e l’esercizio illecito della prostituzione all’usura, fino all’impiego di stranieri senza permesso di soggiorno. Già, perché i due “imprenditori del sesso” avrebbero utilizzato come forza lavoro “professioniste” di provenienza estera.
Si sa d’altronde che in Svizzera la prostituzione non è vietata, ma guai a violare le normative previste in materia e soprattutto le leggi.