ORIO AL SERIO (BG) – Avrebbe dovuto essere l’inizio di una vacanza di Sant’Ambrogio a Bordeaux lungamente attesa, invece si è trasformata in “un’esperienza disumanizzante, che mi ha fatto sentire ‘diversa’ come poche volte è accaduto in vita mia. Niente volo. Niente vacanza. È finita al gate dell’aeroporto di Orio al Serio il “ponte dell’Immacolata” organizzato da Valeria Roberta Vetrano, la donna – pugliese di nascita e milanese d’adozione – che da anni si muove con una sedia a rotelle elettrica. Martedì sera la partenza organizzata insieme a un’amica per la Francia, ma Ryanair le ha negato l’imbarco, proprio a causa della sua carrozzina.
A raccontarlo, con un lungo sfogo sui social, è lei stessa. “Siamo arrivati a questo: i disabili non possono volare“, scrive su Instagram pubblicando anche una sua foto davanti al banco della compagnia aerea. “Mi presento al check in per andare a Bordeaux e godermi il ponte in compagnia della mia cara amica e del suo micione. E dopo mille viaggi in giro per il mondo, di cui tanti con questa compagnia aerea inqualificabile – ora lo posso dire -, mi viene detto che la batteria della mia ‘Ferrari’, che ha il voltaggio ammesso, non può essere portata in volo, perché ha uno sticker con scritto e-bike. E sorpresa: dopo tanti anni e tanti viaggi, non si vola”, la ricostruzione di Valeria.
“Volo perso, e ovviamente non posso prendere i prossimi. Il responsabile non si palesa. Mi viene detto che la batteria non è originale, sostengono che avrei assemblato il mezzo – eh? -. A questo punto presento la certificazione del costruttore. Niente da fare”, continua la donna. Che poi spiega come la soluzione offerta da Ryanair sia stata quasi paradossale: “Mi dicono di lasciare la parte motorizzata a terra, chiamata Stricker, se voglio partire. Nota per il lettore – sottolinea Valeria -, questi mezzi non funzionano come carrozzine manuali se si stacca la parte anteriore, insomma Ryanair ha la soluzione per tutto: lascia la carrozzina, vai a piedi. Che buona idea. Perché non ci ho pensato prima?“, dice sarcastica.
“In tutto ciò l’assistenza disabili sparisce dopo dieci minuti e mi lascia appesa. Che dire, quella che è sempre stata una bella routine, viaggiare, vedere i miei amici, è diventata un’impresa inaccessibile per me, grazie Ryanair. Quello che penso di Ryanair, e del responsabile che neanche ha voluto mostrare il suo volto, non lo posso scrivere qui. Voglio solo dire – conclude la donna, visibilmente dispiaciuta -, che non ha a che fare con qualità come umanità, decenza, civiltà. Ho solo una parola: vergognatevi“.