LUGANO – Se l’emergenza Covid, per ovvie ragioni, aveva frenato anche questo mercato. l’attuale crisi energetica sembra non scalfirlo affatto. Almeno non in Svizzera, dove il sesso a pagamento è una faccenda molto seria. Di soldi – racconta un servizio di “Zona Bianca”, in onda su Rete4 – continuano a girarne tanti, soprattutto in questo periodo.
Già, quello natalizio si rivela particolarmente florido per le professioniste e per i gestori dei tanti club che oltre confine fanno affari d’oro anche grazie ai “frontalieri del piacere” italiani. Il motivo? lo spiegano alle telecamere della trasmissione Mediaset le stesse operatrici: sono le tredicesime che i nostri connazionali “reinvestono” nel divertimento con le ragazze che ricevono “un vero e proprio regalo” grazie alle maggiori entrate di dicembre per i lavoratori. Gente di tutte le fasce sociali e tutti i portafogli.
Sì, perché se per mezz’ora in compagnia delle giovani che girano seminude per i locali svizzeri si vanno a spendere circa 150 euro, impegnare la notte intera comporta un esborso anche di 4.000.
Clienti che magari, siano muratori o banchieri, “si affezionano e ritornano”. D’altronde spiega una di loro: “Divento il loro sogno proibito, la loro amante o la moglie che non hanno mai avuto. Vengono, si divertono, si rilassano e fanno buon sesso”.
Clienti come l’anonimo operaio di Verbania che a “Zona Bianca” confessa di spendere con le prostitute in Svizzera dai 400 ai 1000 euro al mese e che con la tredicesima potrà sborsare anche di più.
La conferma che la crisi non tocca il settore del sesso professionale lassù arriva da Dario Cova, proprietario di uno dei club del piacere: “Il periodo di Natale è considerato alta stagione in quanto i clienti hanno sicuramente più denaro in tasca”.
E dopo le feste? Beh, si può ipotizzare che, come in seguito alle abbuffate a tavola, in molti si metteranno a dieta.