ROMA – Oggi è stato il giorno dell’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic, con i funerali alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, a Roma. Ieri la camera ardente era stata riempita di corone di fiori inviate dalla Fifa e dai suoi ex club, come Roma e Lazio.
Presente al gran completo il Bologna, l’ultima squadra da allenata da Mihajlovic, morto lo scorso 16 dicembre, a 53 anni, a causa della leucemia.
“Ciao Sinisa uno di noi”, lo striscione fuori la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. All’esterno della chiesa romana oltre 2mila tifosi che all’arrivo del feretro si sono abbandonati a un lungo e commosso applauso. Poco dopo alla basilica è arrivato anche il Bologna calcio. Nella foto, Francesco Totti.
“Dio vuole che la morte, che è sempre ingiusta, faticosa e dolorosa, sia la nascita. È lui a sperimentarlo per primo. Il legame che sembra spezzato dalla morte in realtà diventa invisibile e spirituale, è solo amore”, ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nell’omelia.
Nell’omelia ha poi proseguito parlando della malattia che ha colpito Sinisa e di fronte alla quale “non è mai a scappato. L’ha affrontata con coraggio, dandone anche ad altri. Lo ha fatto mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova. La fragilità è una porta, non un muro”.
Un pensiero anche alla famiglia di Mihajlovic: “Ci stringiamo intorno a loro e a chi è legato a lui. Sinisa voleva diventare vecchio con tanti nipoti, è stato uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta e vorrei che oggi sentiate l’affetto della madre Chiesa. Proprio perché è una madre non si arrenderà mai al dolore dei suoi figli. È un saluto doloroso che ci lascia increduli”.
Presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri oltre a tantissime cariche dello sport italiano: dal ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi al presidente del Coni, Giovanni Malagó, passando per il numero uno della Figc, Gabriele Gravina e tanti amici, Daniele De Rossi (in foto), Gianni Morandi e l’ex presidente Massimo Ferrero.
A fine cerimonia il feretro di Sinisa Mihajlovic è stato portato, tra gli altri, dagli ex calciatori della Lazio Dejan Stankovic e Attilio Lombardo e il Ct della Nazionale Roberto Mancini.
“È stato un onore, un privilegio averlo come amico”, ha detto il tecnico della Nazionale Roberto Mancini all’uscita dalla chiesa dopo i funerali