Dopo la Casa di Comunità di Tradate, inaugurata lo scorso 26 aprile, e quella di Arcisate, entrata in funzione a regime il 14 dicembre scorso, entrano da oggi in attività la Casa di Comunità di Varese, che si trova in viale Monterosa e, in parte, in attesa che si concludano i lavori di ristrutturazione, in via Ottorino Rossi, e quella di Laveno, che si trova in via Ceretti 8 e, in parte, a Gavirate, in via Ticino 33, dove è prevista l’attivazione, alla fine del 2024, di una Casa della Comunità spoke, integrata rispetto appunto a quella di Laveno.
Come per Arcisate, anche in questi casi, la data di oggi rappresenta l’avvio ufficiale, ma molti dei servizi presenti nelle strutture sono attivi già da un po’ di tempo e sono andati via via completandosi e integrandosi con le altre attività previste per le Case di Comunità, a partire dagli Infermieri di Famiglia, che a Laveno sono entrati in servizio nella primavera scorsa, mentre a Varese il servizio ha preso avvio proprio in questi giorni.
Come descritto nel PNRR e nel testo della Riforma del Sistema SocioSanitario Lombardo, la Casa della Comunità non è semplicemente un luogo fisico, ma un nuovo modo di concepire la sanità, più vicino al cittadino e alla sua famiglia, più completo, che integra l’assistenza ospedaliera con quella sociosanitaria e sociale in un percorso di cura globale della persona.
In particolare, i cittadini dei Distretti di Varese e di Laveno, guidati rispettivamente dalla Dottoressa Brunella Mazzei e dalla Dottor Claudio Chini, trovano innanzitutto il Punto Unico di Accesso (PUA), uno sportello multifunzione con libero accesso, aperto dal lunedì al domenica dalle 8.00 alle 20.00, che offre un servizio di informazioni, accoglienza e orientamento, ma anche una prima valutazione del bisogno di salute della persona, con la conseguente attivazione delle risposte necessarie per soddisfarlo.
Il PUA è anche il punto di riferimento per chi intende accedere al servizio dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).
A questo proposito, l’attività dell’Infermiere di Famiglia rappresenta uno dei servizi più innovativi avviati in questi mesi sul territorio ed i numeri confermano quanto sia apprezzato dalla cittadinanza: a Laveno, infatti, dove il servizio, come scritto, è in funzione dal febbraio di quest’anno, sono già 407 i pazienti seguiti dal team dell’Infermiere di famiglia.
Ma il servizio degli Infermieri di famiglia è solo una delle novità più evidenti correlate all’attivazione delle Case di Comunità, che comprendono molti altri servizi in una logica di marcata integrazione tra i servizi sanitari e sociosanitari propriamente detti e i servizi di ambito sociale.
Entrando nel dettaglio, la Casa della Comunità offre anche servizi di specialistica ambulatoriale e, in particolare, di Diabetologia, Cardiologia, Pneumologia, ma anche molti altri, diversi per ogni sede, tenendo conto delle esigenze del contesto, oltre ai servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio delle cronicità, in particolare elettrocardiogramma ed ecocardiografia.
Ospitano anche un Punto Prelievi, un Centro vaccinale e il servizio di Continuità assistenziale, ma anche servizi più amministrativi come lo sportello di Scelta e revoca del medico di Medicina generale, il servizio Protesica, le certificazioni medico-legali, la profilassi del viaggiatore internazionale.
Completano l’offerta i servizi sociali alla persona e alla famiglia, quali lo psicologo, l’assistente sociale, l’ostetrica, specialisti dell’area della salute mentale e assistenti sociale.
In allegato, la Carta dei Servizi che ASST Sette Laghi offre nel Distretto di Varese e quella relativa ai servizi erogati nel Distretto di Laveno, suddivisa nei due settori del Polo Ospedaliero e Polo Territoriale. Proprio in questa seconda parte, sono indicati nel dettaglio i servizi presenti in ciascuna Casa della Comunità e le modalità di accesso.
“Anche le Case della Comunità di Laveno e Varese sono operative, completando così l’assetto del polo territoriale in programma per il 2022 – commenta su asst-settelaghi.it il Direttore Generale, Gianni Bonelli – Tengo anche in questa occasione a precisare che, da un lato, il lavoro di ASST Sette Laghi prosegue in entrambe queste sedi, che continueranno ad arricchirsi di servizi e strumenti, dall’altro che ogni struttura viene in un certo senso consegnata alla cittadinanza che abita in quello specifico distretto, affinchè la faccia propria, integrando i servizi che noi vi offriamo con nuovi progetti e attività che danno sostanza al principio dell’integrazione tra gli ambiti sanitario, sociosanitario e sociale. La sinergia più stretta è ovviamente quella con le Istituzioni Locali e con il Terzo Settore, in un’ottica di glocalizzazione per dare una risposta specifica e mirata alle esigenze della comunità che abita quel distretto”.