MILANO – I nostri lettori potrebbero suggerirci degli aggettivi: vergognoso, ignobile, infame, abietto. Insomma, parolacce e insulti a parte, ce ne sarebbero di termini per descrivere il comportamento di quelle persone (a voler loro fare troppo onore) protagoniste di questa triste vicenda.
E’ successo che ieri un gruppetto delle suddette persone ha cenato a Cassina de Pecchi (Milano) da PizzAut, il ristorante fondato da Nico Acampora, gestito da ragazzi affetti da autismo e per questo diventato ammirato esempio di inclusione vera e compiuta, e alla fine se ne sono andate senza pagare.
A raccontare il più che sconcertante accaduto è stato lo stesso Acampora su Facebook. Un post il suo in cui non c’è rabbia, piuttosto amarezza e delusione umana, condite da un’ironia raffinata:
“Chiudiamo il ristorante e chiudiamo la cassa con un po’ di amara sorpresa…sorpresa perché ci accorgiamo che le persone del tavolo 12 sono andate via senza pagare il conto. Sono sicuro – scrive Nico Acampora – che deve essere successo qualcosa di importante e serio per avervi fatto “scappare” via, spero niente di grave…ma potevate almeno avvisarci. Sono sicuro che domani tornerete a trovarci, per raccontarci cosa è successo e per saldare il Vostro conto. Sarò forse ingenuo…ma io vi aspetto. Vi aspetto perché in quel conto ci sono molto più che semplici denari…ci sono fatiche, sogni, speranze e dignità di tutti i ragazzi di PizzAut. Sarò forse ingenuo…ma io vi aspetto”.
Non è ingenuo Acampora, possiede solo una bellezza d’animo incomparabile con quella di chi, ben sapendo che cosa sia PizzAut e che cosa significhi il lavoro di quei ragazzi, ha finito per rubare molto di più del valore di qualche piatto.