VARESE – L’avevamo detto: auguri. Auguri agli automobilisti, varesini e non, costretti da questa settimana a nuove peripezie per raggiungere l’autostrada (e in senso contrario, la città) dopo la chiusura della Bretella per via dell’ormai famigerato cantiere di largo Flaiano. Traffico dirottato su via Gasparotto e naturalmente sulle vie limitrofe con conseguenze che avevamo facilmente immaginato, ma che in questi giorni sono rese ancora più note a tutti con le testimonianze che riempiono i social, piene di rabbia, sconcerto, frustrazione.
Da martedì 27 dicembre la viabilità in uscita e in entrata da Varese è diventata (o è tornata) un incubo. E considerando che tra pochi giorni il traffico aumenterà parecchio per la progressiva ripresa dell’attività lavorativa, si teme un inizio d’anno ancora più scioccante.
Le percorrenze bibliche, le code da Inferno dantesco, le percorrenze insostenibili che sono descritte da molti automobilisti rischiano di diventare il pessimo biglietto da visita della Varese 2023.
E quello che più fa rabbia è la mancanza di organizzazione che gli utenti imputano al Comune: si parla delle tempistiche, delle mancate soluzioni alternative serie, dell’assenza di un monitoraggio, di un presidio coordinato e attivo da parte della Polizia locale nei punti flagellati dalle conseguenze dei lavori.
Lavori certo necessari (anche se pure qui c’è chi obietta) per ottenere una viabilità più efficiente attraverso la futura maxi rotatoria di largo Flaiano. Ma interventi così – sostengono molti varesini e non – avrebbero richiesto una visione più lucida e attenta rispetto alle conseguenze per chi si deve spostare da e verso la città. In ragione di ciò in queste mattine saranno fischiate le orecchie del sindaco Galimberti e dell’assessore Civati, le cui rassicurazioni stridono davvero con le scene descritte dagli automobilisti.