Ancora poche ore e poi… rien ne va plus: sono quasi fatti i giochi per le liste elettorali a sostegno dei candidati alla carica di governatore della Regione Lombardia. Scadranno infatti alle 12 di sabato 14 gennaio i termini per il deposito degli elenchi degli uomini e delle donne che correranno per uno scranno al Pirellone: 7 i seggi per la provincia di Varese.
La partita si annuncia difficile per il centrosinistra, schierato a sostegno di Pierfrancesco Majorino (il quale recentemente ha ammesso che si tratta di una sfida più che ardua, ma comunque da combattere fino in fondo), ma sembra già scritta la partita per l’unico posto certo in quota PD: sarà sfida a due tra Samuele Astuti, consigliere uscente, considerato un moderato, e Luca Carignola, legato all’ala più progressista del partito.
Pochissime le chances per gli altri candidati del Partito Democratico, come pure per quelli a sostegno di Majorino che corrono nelle liste minori: in caso di (probabile) sconfitta del centrosinistra, non scatteranno altri seggi.
In casa Moratti la sfida pare più aperta: per il probabile seggio del terzo polo sarà una lotta tra la Lista Moratti, dove spicca il ritorno del mai domo Luca Daniel Ferrazzi, e la lista di Azione-Italia Viva, al cui interno sarà una corsa tra Giuseppe Licata, Gigi Farioli, Nicoletta San Martino e Annalisa Renoldi. Quale delle due liste la spunterà? E chi emergerà al loro interno? Uno solo, anche in questo caso, il seggio disponibile in caso di sconfitta.
È nel centrodestra che la battaglia per i probabili 5 seggi che (sulla base degli ultimi sondaggi) potrebbero essere assegnati alla coalizione a sostegno dell’uscente Attilio Fontana si fa interessante.
Le proiezioni degli “addetti ai lavori” (ma trattasi sempre di puro esercizio stilistico, perché contano i voti nelle urne elettorali) assegnano 1 seggio alla Lega, 2 a Fratelli d’Italia, 1 alla Lista Fontana. L’ultimo seggio disponibile potrebbe andare ancora alla Lega, o ancora a FdI, oppure a Forza Italia.
In casa Lega la sfida, avvincente, è a due: Emanuele Monti contro Francesca Brianza. Partita apertissima, soprattutto dopo l’uscita di scena di Marco Colombo e l’esclusione eccellente di Alberto Barcaro: in tanti si chiedono dove finiranno i rispettivi voti (soprattutto dell’ultimo, che pare non aver preso affatto bene la decisione della segreteria del partito).
Acque agitate in Fratelli d’Italia, dove negli ultimi giorni ha tenuto piede la vicenda Checco Lattuada, culminata con la clamorosa esclusione dello storico esponente della destra bustocca per mano, pare, di Giorgia Meloni in persona, che avrebbe ritenuto inopportuna la candidatura del politico vicino agli ultras della Pro Patria finito più volte nell’occhio del ciclone per le sue “intemperanze”. A nulla è servito l’appello accorato del sindaco di Busto, Emanuele Antonelli.
Sarà quindi una bella sfida che sembra ristretta a Luigi Zocchi, Giuseppe De Bernardi Martignoni e Francesca Caruso. Ma occhio all’outsider Romana Dell’Erba.
In Forza Italia spicca la “lotta fratricida” tutta interna a Varese città tra Simone Longhini e Mimmo Esposito. A beneficiarne potrebbe essere Pietro Zappamiglio, sindaco di Gorla, che gode di ampio supporto a livello provinciale.
La Lista Fontana non ha ancora ufficializzato i suoi uomini, ma in pole position c’è Giacomo Basaglia Cosentino, uscente, che ha ben lavorato soprattutto nelle valli. Si vocifera di una candidatura di Fabio Lunghi, presidente uscente della Camera di commercio, di Stefano Clerici e di Emanuela Quintiglio.
Dovrebbe essere della partita anche Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi che sul territorio può contare su Raffaele Cattaneo: è corsa contro il tempo per la raccolta delle firme. Residuali le possibilità che scatti un seggio, quantomeno nella provincia di Varese.
L’incognita più grande riguarda quello che fu il mondo di Agorà legato a Nino Caianiello, travolto dalle note vicende giudiziarie ma ancora vivo e attivo sul territorio. Nessun candidato nei partiti, ma si vocifera che quei voti andranno alla Lista Fontana. E potrebbero creare più di un imbarazzo, non solo a Varese.