RHO – Il killer di ‘ndrangheta Massimiliano Sestito è evaso dagli arresti domiciliari nella tarda serata del 30 gennaio dall’appartamento del padre a Rho, in provincia di Milano, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico. Il 52enne, già condannato a 30 anni per l’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio, ucciso il 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro, era in attesa di una sentenza della Cassazione per un altro omicidio, quello del boss Vincenzo Femia, esponente di spicco nel panorama criminale della Capitale, ucciso da un commando il 24 gennaio in località Castel di Leva, all’estrema periferia di Roma. Per questo fatto Sestito era finito a processo. Condannato in primo grado all’ergastolo, era stato assolto nel 2019 dalla Corte d’appello di Roma.
Era stato scarcerato dal penitenziario di Terni e sottoposto dal 12 gennaio ai domiciliari in attesa del verdetto della Cassazione previsto per il 3 febbraio. Sestito, considerato affiliato alla cosca catanzarese “Iozzo-Procopio-Chiefari”, era già fuggito nell’agosto 2013 durante un permesso premio. La Squadra mobile di Roma lo aveva catturato un mese dopo mentre si trovava in spiaggia a Palinuro (Salerno).
Per l’omicidio Femia, Sestito era stato poi condannato nell’ottobre 2021 all’ergastolo dalla Corte di appello nel processo ter, dopo due rinvii della Cassazione. Tra due giorni è fissata l’udienza in Cassazione per il verdetto definitivo per l’eventuale conferma del fine pena mai.