VARESE – Come prima, più di prima. Lui ha fatto il botto personale, rispettando i facili pronostici e confermandosi dopo cinque anni al Pirellone l’uomo solo al comando in termini di gradimento elettorale il provincia di Varese, Nel suo campo politico è senza rivali, ma si è tolto anche la soddisfazione di vincere per distacco il “ballottaggio” delle preferenze con un altro bomber del territorio, il leghista Emanuele Monti, anche lui uscente rieletto, che si è fermato a 6.447.
E’ normale dunque che il trionfo di Attilio Fontana, altro varesino, alla guida dell’esercito nemico, per Samuele Astuti risulti assai meno amaro. Il dolore politico per la mancata rimonta del centrosinistra lombardo certamente non lo nasconde: “Sono molto dispiaciuto per il risultato del centrosinistra e di Pierfrancesco Majorino. La sua candidatura e il suo progetto erano pensati per imprimere una vera svolta alla Regione e lo ringrazio molto per l’attenzione che ha spesso dedicato alla provincia di Varese in questa campagna elettorale. Mi ha sconcertato anche il dato di affluenza: l’astensionismo è stato il protagonista di queste elezioni e oltre a dover essere adeguatamente analizzato e compreso, va affrontato per poter invertire questa pericola tendenza”.
I motivi di sofferenza per il top scorer di Malnate però finiscono qui. Forte delle sue 8.384 preferenze, con il Pd che sostanzialmente in provincia di Varese tiene le posizioni attestandosi al 21,82% in un solido secondo piazzamento dietro i travolgenti Fratelli d’Italia, può lasciarsi andare, gongolando e ringraziando.
“Sono personalmente molto soddisfatto per il risultato conseguito sul piano preferenze. Nonostante quasi la metà delle persone rispetto al 2018 si sia recata alle urne – dice -, sono ancora più numerose (più di 3mila) le persone che, rispetto alla scorsa elezione, hanno voluto accordarmi la loro preferenza”.
“Desidero esprimere – aggiunge – davvero una profonda gratitudine per quello che è un riconoscimento al lavoro di questi anni e un aspetto che per me è centrale: l’ascolto del territorio, dei suoi bisogni e delle sue necessità, in un mondo che è costantemente sottoposto a sfide e cambiamenti epocali. La Regione Lombardia, in questo, può svolgere un ruolo davvero fondamentale: il mio impegno sarà sempre volto a fare in modo che Regione Lombardia esprima al meglio le sue potenzialità e metta al centro il cittadino. Ora, già da stamattina, sono pienamente operativo per proseguire il lavoro (mai interrotto in realtà) a favore della comunità della provincia di Varese e di tutti i lombardi”, conclude Astuti.
Una marcia solitaria e incontrastata quella di “Mister Preferenze” all’interno del suo partito. Lontani, molto lontani gli altri dem in corsa, rimasti fuori dal Consiglio regionale. Dietro di lui consigliere varesino Luca Carignola che ha portato a casa 1.878 voti personali precedendo di poco il vicesegretario provinciale Alice Bernardoni fermatasi a quota 1.839. Un po’ più staccata la neo vicepresidente della Provincia Valentina Verga (1.532), che si può consolare con il primato a Busto Arsizio.
Ora molti osservatori della politica locale e regionale gli vorrebbero rivolgere la domanda di rito (oh Mentana l’ha fatta pure a Letizia Moratti, classe 1949…): “Consigliere Astuti, cosa vuole fare da grande?”. E non vale rispondere: “Il professore”.