La condanna per stupro a nove anni di reclusione comminata della giustizia italiana l’ex rossonero Robinho, deve essere omologata dalle istituzioni del Brasile e il condannato potrà scontare la pena nel suo Paese.
È quanto afferma la procura federale brasiliana: «Non ci sono restrizioni al trasferimento dell’esecuzione della pena inflitta ai nativi brasiliani. Per questo, l’imputato Robinho deve essere convocato per partecipare al procedimento», si legge nel documento firmato dal sostituto procuratore, Carlos Frederico Santos.
Per Robinho si potrebbero aprire quindi le porte del carcere in Brasile in seguito alla condanna per violenza sessuale. La richiesta del Governo italiano è stata accolta: l’ex attaccante del Milan, insieme all’amico Ricardo Falco, potrà scontare la pena di nove anni di reclusione – stabiliti da un tribunale di Milano – in patria. Il sostituto procuratore generale della repubblica, Carlos Frederico Santos, ha dichiarato che non ci sono ostacoli al trasferimento della condanna italiana in Brasile, consegnando quattro indirizzi dove si potrà trovare lo stesso Robinho.
Robinho fu condannato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013.