BERNA – La Svizzera rimane fiscalmente attrattiva per le aziende e i privati, in un confronto con l’Ue, con le nazioni dell’Ocse o con gli stati del G20: in particolare il cantone Zugo è molto allettante per le persone fisiche e quelle giuridiche, ma anche diversi altri cantoni svizzeri sono in grado di competere a livello internazionale, afferma uno studio della società di consulenza PwC. Stando alla ricerca – che viene pubblicata a ritmo annuale e che prende in considerazione i capoluoghi cantonali – a tassare maggiormente le imprese sugli utili sono Berna (aliquota del 21,04%), Zurigo (19,65%) e Ticino (19,16%).
La pressione tributaria è invece significativamente minore nella Svizzera centrale, con i primi della classe (o gli ultimi, a seconda della prospettiva) Zugo (11,80%), Nidvaldo (11,97%) e Lucerna (12,15%). Va peraltro detto che, a seconda del comune, le aliquote d’imposta e quindi l’onere fiscale totale variano in modo considerevole.
“La concorrenza fiscale tra i cantoni e i comuni è uno strumento importante per la disciplina dei costi in politica ed è un imperativo della politica fiscale svizzera”, afferma Dieter Wirth, dirigente di PwC Svizzera. L’onere medio effettivo dell’imposta sugli utili di tutti i cantoni è diminuito leggermente rispetto all’anno precedente, dal 14,69% al 14,60% (sempre tenendo conto dei capoluoghi). Anche nel paragone con i paesi dell’Ue, i cantoni a bassa tassazione si trovano ai primi ranghi delle entità meno esose: Zugo, ad esempio, si colloca al terzo posto in questo confronto, dietro all’Ungheria (9,00%) e alla Bulgaria (10,00%).