La Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO) conferma l’eccellenza della Ginecologia varesina anche per il trattamento del tumore all’ovaio.
Dopo il conseguimento del primo titolo europeo di eccellenza per il trattamento del tumore dell’utero, la certificazione appena ricevuta dal Prof. Fabio Ghezzi, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia di ASST Sette Laghi, inserisce il Del Ponte tra i 9 centri italiani “di eccellenza” per il trattamento della patologia oncologica dell’ovaio, per la quale, più di altre, è decisiva la radicalità e l’accuratezza chirurgica.
E l’accuratezza chirurgica è stato infatti il primo degli aspetti valutati da ESGO, insieme però a tanti altri indicatori che contribuiscono, tutti insieme, alla definizione dell’eccellenza: i dati di attività, l’approccio multidisciplinare, espresso al massimo livello nella discussione collegiale con cui all’Ospedale Del Ponte si analizza ogni caso oncologico coinvolgendo tutti gli specialisti chiamati ad intervenire, la gestione del paziente sia prima che dopo l’intervento, un vero e proprio percorso di accompagnamento, gli outcome oncologici e l’impegno
nella ricerca. A quest’ultimo proposito, l’équipe del Prof. Ghezzi registra una media di oltre 20 pubblicazioni all’anno. Determinante per questo aspetto è anche l’attività del Centro di Ricerca in Ginecologia oncologica e Chirurgia mininvasiva, diretto dal Dott. Jvan Casarin, afferente all’Università dell’Insubria, ma in cui operano gli specialisti dell’Ospedale Del Ponte, che rappresenta il riferimento varesino della gestione dei rapporti tra i vari centri internazionali impegnati sul tema.
Questo riconoscimento ne ha portato con sé anche un altro: la struttura diretta dal Prof. Ghezzi è stata individuata quale Centro tra i co-fondatori dell’ ESGO Network database for gynecological cancer, per favorire l’analisi dei dati dei pazienti con tumori ginecologici a livello europeo.
E proprio a livello europeo, l’incidenza del tumore dell’ovaio si attesta intorno ad un caso ogni 100 donne.
“Numeri tutt’altro che trascurabili per una patologia insidiosa come il cancro dell’ovaio, che colpisce prevalentemente tra i 50 e i 70 anni e che in 9 casi su 10 viene diagnosticata in stadio avanzato – spiega a asst-settelaghi.it il Prof Ghezzi – Questo perché è una malattia subdola, per la quale poco si può fare in termini di prevenzione, mentre decisiva è la radicalità dell’intervento chirurgico unita all’efficacia della chemioterapia. Proprio per questo motivo, la mia équipe chirurgica lavora in strettissima integrazione con il gruppo di ginecologi medici specializzati nel trattamento chemioterapico, così da definire un unico percorso completo, continuo e personalizzato per ogni nostra paziente“.
Nel 2022 sono state 80 le donne trattate chirurgicamente per un tumore all’ovaio all’Ospedale Del Ponte, un numero abbondantemente sopra la soglia definita da ESGO per accedere al riconoscimento di eccellenza, pari a 50.