Deliberata ufficialmente nel 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la ricorrenza vuole favorire e promuovere l’attenzione degli italiani su patologie alimentari che “usano” il corpo come mezzo per comunicare un disagio profondo che, spesso, passa attraverso meccanismi psico-biologici che conducono alla malattia.
Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, negli ultimi anni si è verificato un significativo abbassamento dell’età di esordio, dato che può causare danni duraturi per la salute di chi ne soffre. Le statistiche del Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, relative agli anni della pandemia, hanno riportato un aumento importante dei disturbi alimentari in Italia, attestandosi ad un +30% rispetto agli anni precedenti. Nel nostro paese circa 3 milioni di giovani soffrono di disturbi del comportamento alimentare e, molto spesso, questo fenomeno viene sottovalutato sia dal malato che dai suoi familiari.
Questi disturbi, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata “binge eating”, sono un problema di sanità pubblica e oggetto di attenzione sanitaria e sociale per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione (anche nei bambini di 8-9 anni) e per l’eziologia multifattoriale complessa. Ad esserne colpita è principalmente la popolazione femminile con un rapporto tra femmine e maschi di circa 9 a 1, anche se il numero dei maschi è in aumento soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale.
Questi disturbi, se non diagnosticati e trattati precocemente, aumentano il rischio di complicanze organiche rilevanti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) con rischio di cronicizzazione e anche, nei casi più severi, di mortalità, in particolare per quanto riguarda l’anoressia.
I dati più recenti relativi alla ricerca condotta a livello nazionale nell’ambito del Progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti)” finanziato dal Ministero della Salute e conclusosi a febbraio 2021, hanno mostrato un aumento della patologia diffuso in tutto il territorio nazionale e la difficoltà di accesso alle cure in molte Regioni italiane, con gravi conseguenze sulla prognosi. I dati confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019.
Le attività del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha redatto alcuni documenti di indirizzo, fortemente sollecitati sia dalle Associazioni dei familiari che dagli Operatori sanitari, per fornire strumenti pratici per la gestione delle persone affette da disturbi dell’alimentazione e l’invio ai Centri di cura più appropriati, attraverso la segnalazione della Mappa dei Servizi e delle Associazioni dedicati alla cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.