12 Apr 2023
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VARESE – L’incontro di ieri mattina, martedì 11 aprile, in prefettura per cercare di risolvere l’intricata questione della gestione dell’impianto della funivia di Monteviasco, fermo ormai dal novembre 2018, non ha sortito gli effetti sperati ma ha portato comunque a un punto di svolta. Sarà nuovamente il Comune di di Curiglia con Monteviasco ad avere la titolarità dell’impianto e a gestire il prosieguo della questione. Sarà dunque il sindaco che pubblicherà un bando di medio periodo per collaudare la funivia e far ripartire il collegamento con il piccolo borgo montano.
Scelta quasi obbligata, dal momento che era rimasto disatteso l’ennesimo bando pubblicato dall’agenzia del Trasporto pubblico locale. Certo, i tempi non saranno brevi, ma già ieri la giunta regionale ha adottato la delibera che stabilisce la deroga al limite sulla dimensione dei lotti, prevista dalla vigente legislazione regionale. Ricordiamo che nel borgo montano sono ancora i 10 residenti che continuano a vivere stabilmente e che attendono l’apertura della funivia.
Quanto all’ostello, sarà una donna ad avere assegnato un contributo comunale di 27 mila euro, per mettere a norma la struttura ricettiva. E l’ostello – promette il sindaco – sarà aperto già questa estate.
Un tiepido inizio per un incontro dalle molte aspettative, dunque, al quale avevano partecipato il sindaco di Curiglia di Monteviasco, Nora Sahnane, il consigliere provinciale, Alberto Barcaro, il consigliere regionale, Giacomo Cosentino, consigliere regionale, e ancora il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, oltre ai tecnici di Regione e Comune. Il tavolo era coordinato dal prefetto Salvatore Pasquariello.
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Le parole del Prefetto Pasquariello
L’Agenzia del trasporto pubblico locale a questo punto può trasferire la titolarità dell’impianto al Comune di Curiglia con Monteviasco. In questa settimana il sindaco, in accordo con il Tpl, provvederà alla pubblicazione di un ulteriore bando per trovare il gestore. E sarà una procedura che prevede una fase di pre esercizio per ottenere il nullaosta dall’agenzia nazionale per le infrastrutture e a quel punto l’assegnazione e la ripartenza.
