MALPENSA – Grande disagio oggi per i passeggeri all’aeroporto intercontinentale di Malpensa a causa dello sciopero. Buona partecipazione e molti i voli cancellati per uno sciopero che ha visto incrociare le braccia ai lavoratori aeroportuali dei servizi di terra. Una stima, solo 8/20 i voli che hanno decollato nella fascia oraria che va dalle 10 alle 11.40.
Stessi disagi previsti anche per le prossime ore, pure per i voli in arrivo su Malpensa. Lo sciopero, indetto dalla sigla sindacale Trasporti Cub per i diritti dei dipendenti degli scali italiani che chiedono il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, immutato dal 2017, avrà la durata di 24 ore e riguarda i dipendenti di Airport handling, di Aviapartner, di Ags, di Mle, di Alha, di Sea, di Beta Trans, di Wfs e di Swissport, società di handling che operano all’aeroporto passeggeri e a Cargo City.
La mobilitazione ha interessato anche l’ingresso di Cargo City, con una cinquantina di dipendenti in sciopero dello scalo merci per le precarie condizioni salariali, che hanno protestato fermando i camion in arrivo.
Ecco la nota divulgata da Trasporti Cub
C’è bisogno di adattare le paghe al caro vita e non di risparmiare sulla pelle dei lavoratori. Si deve recuperare l’aumento del costo della vita, c’è la necessità della reintroduzione del corretto calcolo delle maggiorazioni e si devono eliminare gli accordi che consentono il lavoro precario. Un lavoratore aeroportuale ha avuto l’ultimo aumento della paga oraria a gennaio 2017 che per un operaio di 5° livello è di 1.546,08 euro lordi.
Se questa paga si ricalcolasse in base alle tariffe Istat a febbraio 2023 avrebbe dovuto invece ammontare a 1.821,28 euro. Ben 275,2 euro in meno ogni mese. Se calcoliamo la perdita salariale in sei anni di non adeguamento dei salari si superano i 5.000 euro per ogni lavoratore. Inoltre, il calcolo dei notturni, dei festivi, degli straordinari viene fatto dalle aziende con la paga del 2010 (altri 50-70 euro in meno al mese). Il lavoro aumenta continuamente, le assunzioni vengono fatte con contratti precari mentre continuano i cambi di appalto con perdite normative e salariali per chi cambia azienda.