VARESE – Primo Maggio festa del lavoro. Anche di quello negato, sfruttato, non riconosciuto come diritto, quale dovrebbe essere invece secondo l’Art. 1 della Costituzione. Anche a Varese si sono ritrovati in modo congiunto i rappresentanti delle tre principali sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, e con loro lavoratori, studenti, pensionati, rappresentanti di associazioni e autorità cittadine. Celebrare il lavoro oggi significa mettere in atto il primo articolo della carta costituzionale nel suo 75° anniversario, garantendo tutte le tutele legali che prevengano i numerosi ancora infortuni sul lavoro, ma anche il precariato diffuso, i salari inadeguati e la disuguaglianza sociale. Il corteo ha attraversato le vie cittadine, partendo da Piazza Repubblica per giungere infine in Piazza Monte Grappa.
Le dichiarazioni di Tania Scacchetti, segretaria della Cgil nazionale
Questa è la festa dei lavoratori e dei pensionati che hanno reso grande il nostro paese: la festa della dignità e del lavoro per ricordarci che i valori contenuti nella nostra Costituzione non sono solo parole vuote. Tutti noi dovremmo essere orgogliosi di vivere in una repubblica democratica fondata sul lavoro; ma non ci può essere una vera democrazia quando la precarietà non permette ai lavoratori una vita dignitosa e ai giovani di immaginarsi un futuro, quando le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini e quando si lasciano morire i migranti in mare.
Non basta riunire un Consiglio dei Ministri il Primo maggio per affermare il legame coi lavoratori. Come sindacati siamo pronti a sederci a un tavolo col governo, ma i presupposti non sono buoni. Oggi sta venendo approvato un decreto sul lavoro di cui non abbiamo ancora visto una riga.
E le parole del Sindaco di Varese, Davide Galimberti
Mai come quest’anno celebrare il Primo maggio è importante. Non si tratta di una semplice festa, bensì è un momento che fa cultura per sensibilizzare sui problemi che affliggono il mondo del lavoro.