BUSTO ARSIZIO – Si svolgerà sabato 13 maggio alle 11 la cerimonia di intitolazione a don Luigi Giussani del giardino della Biblioteca civica (dietro alla sala Monaco, ndr). A organizzare il tutto è il Comune di Busto Arsizio in collaborazione con il Prevosto di San Giovanni, monsignor Severino Pagani, e i rappresentanti della comunità bustocca di Comunione e Liberazione, che porterà la propria testimonianza del legame tra l’ex monsignore, “don Gius”, e la città di Busto Arsizio, come rivela il sindaco, Emanuele Antonelli:
La prima parte della cerimonia si svolgerà in piazza Vittorio Emanuele, perché sono tanti i cittadini che vorranno partecipare poi ci sposteremo in giardino per la scopertura della targa.
Il progetto era stato fortemente voluto nei mesi scorsi dall’ex sindaco Gigi Farioli, che oggi è capogruppo di Popolo Riforme e Libertà, con la finalità di “eternare” in città il ricordo del fondatore di Comunione e Liberazione. E con un ricordo anche al milanese Cardinale Carlo Maria Martini.
Le parole dell’ex sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli
La scelta risponde con efficacia e positivamente alle esigenze a suo tempo sottolineate nella lettera dell’agosto scorso alla Presidenza del Consiglio e nel corso dei successivi dibattiti sia negli organismi consiliari che sui diversi organi di stampa. È nostra convinzione che tale intitolazione, così come la medaglia conferita dal Comune di Milano nel dicembre scorso nel centenario della nascita del don Giuss, costituisca un importante riconoscimento della “grandezza” dell’uomo,
ma ancor più la testimonianza del fondamentale esempio del suo straordinario amore per i giovani, la vita e la cultura e, soprattutto, l’educazione. In poche parole testimonia attraverso di lui e l’inserimento nel percorso Pietre Vive, l’alto valore civile che può avere la fede cristiana. La scelta del luogo intitolato (il giardino della biblioteca cittadina) ci pare ben rispondere al simbolico richiamo ad una esperienza che, partendo dal valorizzare, mettendole profondamente in gioco, ragione e libertà dà senso alla fede ma soprattutto genera opere ed esperienze concrete di vita. Una fede che solo attraverso le opere, quindi grazie all’impegno nella trasformazione della società nei campi più vari, dalla cultura all’educazione, dal prendersi cura al lavoro, diventa contributo per una umanità più vera. Diventa cioè fattore essenziale di crescita umana e sociale. In una parola civile. Un giardino, luogo di riflessione, accoglienza, ritrovo, semina, per di più all’interno della biblioteca, centro permanente di studio, approfondimento e ricerca, ci paiono particolarmente idonei al fine.