VARESE – Stefano Amirante non ci sta e va avanti. Il Città di Varese non vuole arrendersi nemmeno dopo il rigetto da parte del Giudice sportivo del ricorso sulle dimensioni delle porte del campo della Folgore Caratese. Allo stadio “XXV Aprile” domenica i biancorossi hanno detto addio alla Serie D in seguito alla netta sconfitta per 2-0. Addio confermato dalla decisione del giudice arrivata ieri. Ma per far sì che si trasformi in un “arrivederci a presto” il club varesino rilancia ricorrendo alla Corte Federale di Appello. E per farlo si è rivolto a un “top player” in materia, l’avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esperti di diritto sportivo.
Oltretutto Grassani, vecchia conoscenza del Varese (allora 1910) che fece ripescare in Serie D nel 2005, è stato proprio il legale che ha rappresentato il Grosseto nella causa per il caso delle porte irregolari del campo della Sangiovannese, pressoché identico a quello del reclamo biancorosso. Uguale anche l’iter: bocciatura del giudice sportivo e successivo accoglimento da parte della Corte Federale d’Appello con relativo 3-0 a tavolino in favore dei ricorrenti maremmani. E’ proprio qui che risiedono le speranze del club di Amirante, aggrappato alle carte bollate per evitare la drammatica retrocessione in Eccellenza che consegnerebbe il calcio varesino a un futuro ancora più plumbeo e incerto di quanto già non sia.
Il comunicato del club
Facendo seguito alla bocciatura del reclamo riferito alla gara playout Folgore Caratese – Varese presentato lunedì 15 maggio al Giudice Sportivo, Città di Varese comunicata da aver dato mandato all’Avvocato Mattia Grassani, esperto in Diritto Sportivo, di presentare ricorso alla Corte Federale di Appello.
Nella giornata di ieri, martedì 16 maggio, è stato preannunciato il ricorso e sono attesi per oggi i documenti della decisione del Giudice Sportivo. Città di Varese avrà 24 ore di tempo, dal momento del ricevimento della documentazione, per presentare il reclamo alla Corte Federale che fisserà un’udienza per discuterlo.