MILANO – “Oggi celebriamo un grande lombardo, che ha saputo distinguersi come atleta e poi come imprenditore, coltivando sempre i valori che contraddistinguono la nostra Regione a partire dall’amore per il lavoro e la famiglia”. Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha introdotto così l’evento che a Palazzo Pirelli ha ricordato i 140 anni dalla nascita di Luigi Ganna, vincitore della prima edizione del Giro d’Italia nel 1909. L’augurio “è che storie come quelle di Ganna possano uscire dal perimetro dei cultori e degli appassionati per essere riprese e riproposte in modo più ampio e diffuso”.
Per l’occasione sono state messe in mostra due biciclette d’epoca: le Ganna da corsa del ’23 e del ’38, messe a disposizione dal Museo Nicolis di Verona. Testimonial d’eccezione dell’incontro è stato l’ex ciclista Vincenzo Nibali, che ha speso parole d’ammirazione per i campioni d’inizio ‘900. “Se il ciclismo è diventato uno sport importante – ha detto- lo dobbiamo a grandi personaggi come Ganna, protagonisti di imprese eroiche ora impensabili”. I ciclisti di quell’epoca “correvano con biciclette pesanti, su strade impossibili e chilometraggi infiniti – ha aggiunto – non riesco nemmeno a immaginare come si potesse portare a termine una corsa”. A Palazzo Pirelli c’erano anche Stefania Bardelli, autrice del libro ‘40,405’ (titolo che ricorda il record italiano sull’ora di Ganna), la nipote di Ganna Graziella Marzoli, l’assessore alla Cultura e allo Sport del Comune di Induno Olona Maurizio Tortosa e il giornalista Alessandro Brambilla che ha coordinato gli interventi.
L’assessore Tortosa: “Gli eventi in programma a Induno”
L’Assessore alla cultura e allo sport del Comune di Induno Olona Maurizio Tortosa ha annunciato che nei giorni 22-23-24 settembre verrà organizzata una serie di eventi per celebrare i 140 anni dalla nascita di Ganna, originario appunto di Induno Olona nel rione di San Cassano dove ancora oggi sorge la casa natale. Induno è un paese su cui convergono due valli del Varesotto: la Valceresio e la Valganna, entrambe teatro di imprese ciclistiche e luoghi amati da cicloturisti e sportivi della bicicletta.
L’omaggio del valgannese Cosentino
E in quanto originario e legato alla Valganna, il Vicepresidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino ha portato un saluto per sottolineare l’importanza del ricordo di campioni come Ganna, “grandi uomini prima ancora che grandi sportivi, persone che hanno dato un contributo notevole alla storia del nostro Paese”.
Il ritratto di Luigi Ganna di Paolo Costa
“Il muratore varesino Luigi Ganna è alto e forte, ha il viso aperto e gioviale del semplice: sotto la camiciola inzaccherata di calce s’indovina il torso possente”. Gianni Brera immaginava così quel ragazzotto che ai primi del Novecento si presentò al “Club Granida” di Piazza d’Armi a Milano, dove corridori più o meno improvvisati si sfidavano per alimentare le scommesse del pubblico. Luisun era nato nel rione San Cassano di Induno Olona il primo dicembre 1883 e aveva una forza taurina: a diciassette anni faceva il pendolare dalla Valceresio a Milano in bicicletta. Pedala e pedala, eccolo attratto dal ciclismo. Diventa dilettante nel 1905 e debutta professionista alla prima edizione del Giro di Lombardia (è terzo dietro al “Diavolo rosso” Gerbi e a Rossignoli). Partecipa al Tour: con Galetti e Pavesi forma il trio dei moschettieri italiani. Le corse dell’epoca sono trasferimenti avventurosi in mezzo a mille pericoli e a strade impossibili. Ma nulla ferma il coriaceo Ganna, un corridore speciale, fortissimo sul passo ma un po’ fermo in volata. L’anno d’oro del nostro è il 1909, quando vince Sanremo e Giro d’Italia (prima edizione). Sulla Riviera dei Fiori compie un’impresa epica: primo sul Turchino in mezzo a una bufera con pioggia e nevischio, fora in discesa ma recupera su tutti e poi fugge di nuovo. Al Giro è l’apoteosi (tre tappe e la classifica finale), che lo fa diventare il ciclista italiano più forte e più famoso. La Gazzetta celebra il campione e dedica queste righe alla Val Ganna: “Una valle che nel verde che s’adagia nasconde la roccia e il granito … terra classica di scultori, ha diffuso intorno a sé una simpatica forma di intelligente rudezza. Degli uomini di quella valle, alti, asciutti, induriti sulle strade montane, si dice: sono dei forti”. Legatissimo all’Atala, per la quale ha corso a lungo, Ganna è uno sportivo accorto e saggio capace di slanci e di iniziative intraprendenti. Non s’accontenta dei successi e si dedica con determinazione e passione alla famiglia e all’azienda di bici e moto che ha fondato. Negli anni cinquanta correrà per il marchio Ganna anche il grande Fiorenzo Magni. Luisun, amatissimo imprenditore, scomparirà il 2 ottobre 1957.