MILANO – Silvio Berlusconi nasce a Milano il 29 settembre del 1936, primogenito di una famiglia della piccola borghesia milanese, trascorre la sua infanzia nel Basso Varesotto, dapprima a Saronno e poi, durante l’occupazione tedesca, a Lomazzo (Como), mentre il padre Luigi (nativo proprio di Saronno) si rifugia in Svizzera.
Nel mondo dell’imprenditoria sbarca nel 1975 costituendo la società finanziaria Fininvest. Nel 1993 dà vita alla società di produzione multimediale Mediaset, nella quale convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications. Nel 1986 corona il suo sogno calcistico: compra il Milan portando al club, sotto la sua guida, in 31 anni, 29 trofei in totale, di cui 8 scudetti e 5 Champions League. L’addio all’amore rossonero, tuttavia, non lo allontana dal calcio. Nel 2018 acquista il Monza sborsando 2,9 milioni di euro e lo porta in serie A.
“Io sono semplicemente un imprenditore che fa miracoli”, il refrain in molti dei suoi discorsi, “non è un complesso di superiorità, è un fatto oggettivo. Berlusconi – il vezzo in terza persona – ha una caratura imparagonabile”.
La discesa in campo, Palazzo Chigi e il predellino
Nel 1994 l’imprenditore di successo annuncia la sua “discesa in campo”, l’ingresso in politica come leader del nuovo partito Forza Italia. È una sfida, mancano pochi mesi alle elezioni, e Berlusconi incassa la vittoria il 27 e 28 marzo. L’uomo di Arcore ottiene quattro incarichi da presidente del Consiglio: XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3339 giorni complessivi è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di primo ministro nell’Italia
repubblicana , superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti. Inoltre ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica. Nel 2007 Berlusconi sale sul predellino di un’auto in piazza San Babila a Milano e annuncia la confluenza di Fi in un nuovo partito di centrodestra: il Popolo delle Libertà. È quello che diventerà il famoso “discorso del predellino”.
Gli amori di Silvio
La storia sentimentale del leader di Forza Italia vale un capitolo a parte. Nel 1964 Berlusconi sposa Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, da cui ha due figli, Marina e Pier Silvio. Nel 1980, al Teatro Manzoni di Milano, conosce Veronica Lario con cui intraprende una relazione extraconiugale, facendola trasferire a vivere insieme alla madre di lei nella sede operativa della Fininvest, presso villa Borletti di via Rovani a Milano. Nel 1985 Berlusconi divorzia da Carla Dall’Oglio e ufficializza la relazione con Veronica, che sposa con rito civile a Milano il 15 dicembre 1990, dopo la nascita di Barbara, Eleonora e Luigi. Il 2 maggio 2009 Veronica Lario annuncia di voler chiedere la separazione. Secondo la sentenza del tribunale di Milano il Cav deve versare alla ex moglie 3 milioni di euro come assegno di mantenimento al mese. Si apre una lunga battaglia legale che si chiude nel 2017 con la Corte di Appello di Milano che ribalta la sentenza di primo grado, disponendo l’annullamento dell’assegno mensile ed obbligando inoltre la Lario a restituire l’intera somma fino ad allora percepita da Berlusconi (circa 60 milioni di euro). Nel 2012 il presidente di Fi si fidanza con Francesca Pascale, showgirl e tra le fondatrici del club “Silvio ci manchi” e candidata alle elezioni provinciali del 2009. Alla fine del 2019 la relazione con Pascale si conclude e nel 2020 Berlusconi si lega a Marta Fascina deputata, classe 1990, con cui convola a “quasi” nozze nel marzo 2022.È tuttavia il 2013 per l’ex premier il periodo più buio della sua carriera politica.
I processi, la caduta, il ritorno
Con ben 36 processi in 25 anni, è la condanna in via definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale ad ‘accompagnare’ Berlusconi fuori dal Parlamento, decadendo – per effetto della legge Severino – da senatore della Repubblica. Una ferita che brucia, che non lo allontana tuttavia dalla vita politica del Paese. Nel 2018 torna candidabile e viene eletto parlamentare europeo alle elezioni del 2019. Guida gli azzurri dall’opposizione prima col governo giallo-verde e poi con quello giallo-rosso, per accogliere infine, nel 2021, la chiamata del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla formazione di un esecutivo di salvezza nazionale con a capo Mario Draghi. A gennaio 2022 dopo un’estenuante trattativa tra i leader delle forze politiche per l’elezione del Presidente della Repubblica, il Cav accorda il sostegno alla rielezione di Mattarella. Il governo dell’ex numero della Bce è tuttavia agli sgoccioli e in accordo con Matteo Salvini, alleato di centrodestra, Berlusconi contribuisce alle dimissioni di Draghi da primo ministro. Si va a elezioni anticipate il 25 settembre, il leader azzurro rientra da vincitore in Parlamento, sceglie ancora il Senato, la camera che lo aveva messo alla porta quasi dieci anni prima. Alla coalizione di centrodestra il compito di formare il nuovo esecutivo a guida Giorgia Meloni con una maggioranza schiacciante.
Il governo Meloni: dalla freddezza al massimo sostegno. Il restyling finale di Forza Italia
Dopo un iniziale atteggiamento critico nei confronti del nuovo corso governativo a trazione sovranista, Forza Italia ha via via cambiato volto: da spina nel fianco del governo Meloni a suo più fedele sostenitore. Berlusconi rinnova infatti i vertici del partito: via il cerchio magico a guida Licia Ronzulli e restyling anche alla Camera con il passaggio di testimone tra Alessandro Cattaneo e Paolo Barelli, uomo di Antonio Tajani. L’ultimo atto dell’uomo di Arcore che sceglie la strada governista caldeggiata dalla sua quasi moglie, Marta Fascina e da sua figlia Marina, è tornando ai più miti consigli di Gianni Letta. Poi la malattia, l’infezione ai polmoni e la leucemia, che lo porta in ospedale per due volte in 10 giorni, fino all’ultimo giorno contornato dalla famiglia e dagli amici più cari.
Silvio Berlusconi è morto e la notizia impazza sui siti italiani e internazionali, le televisioni di Stato e private trasmettono le immagini a rullo. Finisce un’epoca perché – come disse il Cav dopo la vittoria del 1994 – “chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore”.
(fonte LaPresse)