CLIVIO – Intorno alle 13.00 del 12 giugno una pattuglia mista, composta da agenti della Polizia di Stato del Settore Polizia di Frontiera di Luino e dell’Ufficio Federale della Dogana e della Sicurezza dei Confini (UDSC) dedicata al contrasto dell’immigrazione transfrontaliera clandestina, mentre pattugliava l’area di confine dei valichi di Clivio, ha intercettato dal lato italiano due autovetture sospette che si dirigevano compatte verso la Svizzera.
I sospetti hanno indotto gli agenti a procedere subito al fermo di entrambe, appena pochi metri prima che oltrepassassero la linea di frontiera.
Dopo averle sottoposte a controllo, gli agenti hanno scoperto che a bordo si trovavano, oltre ai conducenti, ben quindici migranti clandestini, stipati negli abitacoli e fin nei vani portabagagli posteriori.
Tra di loro, tutti di etnia curda intenzionati a raggiungere propri familiari in Francia e Germania, c’erano anche tre giovani madri con quattro bambini di età comprese tra i due e i cinque anni, tutti privi di documenti (risultati già clandestini in Italia e privi di titolo per l’ingresso in Svizzera), avevano al seguito solo pochi effetti personali e qualche alimento.
Alcuni di loro hanno raccontato agli agenti di essere entrati in Italia recentemente con mezzi di fortuna dal confine sloveno, e di avere in seguito raggiunto Milano, dove hanno accettato di pagare fino a 3.500 euro a testa per essere accompagnati clandestinamente oltre la Svizzera, con l’intenzione di ricongiungersi a familiari già dimoranti in Germania e Francia.
Dopo essere stati rifocillati, sono stati avviati alle procedure espulsive.
I conducenti delle autovetture, due cittadini lituani di ventiquattro e ventisette anni, sono stati immediatamente arrestati e condotti in carcere d’intesa con la Procura della Repubblica di Varese.
Preziosa è stata la collaborazione degli agenti della Polizia Locale del “Monte Orsa”, rapidamente accorsi in ausilio dei colleghi della Polizia di Stato per regolamentare il traffico del valico, che per alcuni minuti è stato interrotto per consentire le operazioni di polizia.
I pattugliamenti misti pianificati nel quadro della rodata cooperazione di polizia tra Italia e Svizzera proseguiranno anche in futuro lungo i valichi di frontiera del varesotto per contrastare il fenomeno dei “passatori” di migranti.