BUSTO ARSIZIO – L’accordo di programma per l’ospedale unico di Busto e Gallarate, non verrà firmato il 24 luglio, ma comunque la sottoscrizione è prevista entro il 30 settembre e la nuova struttura sarà ultimata e attivata entro il 2030. E’ quanto, in sintesi, ha illustrato Giuseppe Pavesi, direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, durante una riunione che si è svolta a Busto. Un incontro nel corso del quale è stato spiegato che per la realizzazione del nuovo ospedale sono previsti finanziamenti per 440 milioni di euro e sono state spiegate dal direttore generale Welfare le “tappe” ed i tempi che queste richiederanno per arrivare all’apertura tra 7 anni. Tempi brevi, entro fine settembre, per la caratterizzazione dei terreni e la verifica di bonifica.
L’attuale cronoprogramma prevede la firma che dell’accordo entro il 30 settembre, quindi potrà partire la gara per la progettazione che dovrebbe essere bandita per il 30 ottobre con aggiudicazione a febbraio 2024. Si prevede che il progetto di fattibilità potrebbe essere pronto per luglio 2024, quindi tra un anno, mentre la gara per la realizzazione è prevista per aprile 2025, con la possibile aggiudicazione ad agosto 2025. Se questi tempi saranno rispettati, i lavori dovrebbero partire a ottobre 2025, con una durata prevista di tre anni. Se le tappe del cronoprogramma non subiranno ritardi e slittamenti l’ospedale unico, struttura con 773 posti letto di degenza, potrebbe aprire alla fine del 2029, inizi del 2030.
I 440 milioni necessari sono finanziati in parte fondi regionali e in parte con fondi ministeriali.
Pavesi ha sottolineato anche che non è previsto, in questo accordo, la destinazione delle due attuali strutture ospedaliere di Gallarate e Busto Arsizio per i quali, fino all’apertura del nuovo ospedale unico, saranno potenziati gli sforzi per garantirne la piena funzionalità in termini di personale per il quale ci sono problemi di reperimento. Una audizione informale, ma nella quale il direttore generale ha chiarito i passaggi che dovranno portare a questo nuovo assetto della sanità, dinanzi alla Commissione appositamente istituita e presieduta Matteo Sabba.