Il 6 agosto 1961 German Stepanovič Titov, diventa il secondo uomo nello spazio dopo Jurij Gagarin, con il quale si era preparato per la prima missione. All’epoca ha 25 anni e, ancora oggi, a 62 anni di distanza il suo rimane un record imbattuto. L’astronauta lanciato dall’Urss è il più giovane ad essere stato nello spazio. La sua missione, a bordo della Vostok 2, ebbe la durata di circa 25 ore. Totov ha anche un altro record essendo stato il primo cosmonauta ad essere colpito dalla malattia dello spazio,
con sintomi simili al mal di mare dovuti particolarmente alla difficoltà dell’organismo ad adattamento all’assenza di gravità, ma è anche il primo ad avere dormito fuori dall’orbita terrestre. Il cosmonauta è stato anche il primo ad utilizzare quasi esclusivamente comandi manuali a bordo della sua Volstok, dal momento che la missione di Gagarin era molto più automatizzata ed è stato anche il primo a scattare fotografie ed effettuare riprese dello spazio. Una curiosità legata al recordman russo riguarda la frase attribuita a Gagarin ma da lui pronunciata “Qualche volta la gente dice che Dio è nei cieli, io guardavo intorno con attenzione tutto il giorno, ma non ho trovato nessuno lì, non ho visto né angeli né Dio”. La frase fu detta durante una visita di cortesia negli Stati Uniti, in cui incontrò l’allora presidente John Kennedy e molti dei futuri astronauti americani. Titov si ritirò nel 1992, dopo avere ricoperto diverse cariche nel direttivo dei programmi spaziali sovietici. Fu pluridecorato ricevendo, tra le altre onorificenze i due ordini di Lenin, e riconoscimenti internazionali. Gli venne conferito pure il titolo di “Eroe del lavoro socialista bulgaro”, “Eroe del lavoro del Vietnam” ed “Eroe della Mongolia”. Porta il suo nome un cratere lunare che si trova sulla “faccia oscura” della Luna. E morto a Mosca il 20 settembre del 2000