TRAMEZZINA – Ancora una tragedia nei laghi lombardi, anche se la morte del “professore” Octavio Couto, 52 anni brasiliano – americano campione di Brazilian jiu-jitsu, non è avvenuta per un bagno o una nuotata ma per il fatale cedimento di un muretto sul quale il notissimo sportivo si era seduto. Couto, Un “ragazzo di Ipanema”, grande quartiere di Rio de Janeiro, era cintura nera di sesto grado di Brazilian jiu-jitsu, girava il mondo insegnando con passione la sua disciplina e facendosi amare ed apprezzare ovunque.
Global Bjj Consultant di team e accademie di jiu-jitsu negli Usa, in Europa e in Asia, Couto si spendeva con passione con allievi e appassionati di questa arte marziale. La sera di venerdì 26 agosto aveva partecipato al matrimonio di un amico a Villa Carlotta. Al termine della festa mentre alcuni amici rientravano negli hotel dove erano alloggiati, Couto aveva preferito rimanere a godersi la notte sul lago e si era seduto, o forse disteso, su un muretto. Secondo una prima ricostruzione, il muretto avrebbe avuto un cedimento e il cinquantaduenne sarebbe precipitato da un’altezza di 5 metri finendo nel lago, dove il corpo è stato recuperato ieri mattina, sabato 26. Su quello che sembra essere un tragico incidente, è stato aperto un fascicolo di inchiesta con le indagini che sono svolte dai carabinieri di Tremezzina, che ieri, sabato 26 agosto, sono intervenuti insieme ai colleghi del nucleo Operativo e Radiomobile. Secondo quanto ricostruito, Couto era rientrato a Tremezzo con un taxi boat, insieme agli amici dai quali si era separato, andando verso il pontile. Disposta dalla magistratura l’autopsia per chiarire le cause della morte.