Mosca, 10 set. (Apcom) – Una critica feroce al proprio Paese dal presidente russo Dmitri Medvedev, pubblicata sul popolare sito di informazione Gazeta.ru, di tendenza liberale. Nonché una critica velata al suo predecessore Vladimir Putin potente primo ministro. Sembra già iniziata la campagna elettorale per le presidenziali del 2012 che potrebbe vedere i due leader come contendenti. E già Medvedev oggi dalle pagine online fa appello ai russi a scrivere all’indirizzo [email protected]. Un “invito per tutti coloro che hanno qualcosa da dire” e che vogliano esprimere “giudizi, commenti e suggerimenti” che “saranno presi in considerazione nel preparare il messaggio del Presidente all’Assemblea federale della Russia”, ossia il discorso che Medvedev terrà alle Camere riunite del parlamento.
Il leader del Cremlino nel lungo intervento non manca inoltre di fare notare quanto la Russia sia arretrata e “corrotta”, oltre a deplorare i fallimenti degli ultimi anni, quando alla presidenza c’era Putin. Economia “primitiva”, “debole democrazia”, Caucaso “instable”, persone che bevono troppo e mancanza di iniziativa: tutti concetti espressi nel suo commento online dal titolo “Russia, avanti!”.
Un quadro certo non lusinghiero del Paese che gestisce dal maggio 2008 dopo otto anni di guida Putin. “L’efficienza energetica e la produttività della maggior parte delle nostre imprese è vergognosamente bassa”, scrive.
La crisi economica mondiale ha poi dimostrato che “le cose non vanno francamente molto bene” in Russia, e la nazione non è riuscita “in questi ultimi due anni per liberarsi della dipendenza umiliante nei confronti” dell’energia. “Noi, la generazione moderna , abbiamo ricevuto una grossa eredità” dice Medvedev. “Noi abbiamo un territorio enorme, enormi risorse naturali, solido potenziale industriale, un impressionante elenco di risultati eccezionali ottenuti nel campo della scienza, della tecnologia, educazione, arte, storia gloriosa dell’esercito e della marina, con le armi nucleari. Il potere, l’autorità, svolge un ruolo significativo, e in alcuni periodi un determinante ruolo nelle vicende storiche”.
E ancora un colpo di scena: “A livello mondiale dei processi economici, l’influenza della Russia non è, francamente, grande come vorremmo. Naturalmente, nell’epoca della globalizzazione, l’influenza di un paese non può essere assoluta. Sarebbe addirittura dannoso. Ma le possibilità del nostro paese devono essere sostanziali, come si addice al ruolo storico della Russia”.
Cgi
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