BUSTO ARSIZIO – Dopo la tentata evasione di mercoledì 20 settembre, quando un detenuto durante il trasporto in ospedale, ha tentato la fuga e un agente penitenziario si è infortunato, la segretaria generale della Fp Cgil Varese, Gabriella Sierchio, esprime solidarietà all’agente e pone l’accento sulla carenza di personale nella casa circondariale bustese.
“Nell’intervento di contenimento, uno degli agenti della scorta è rimasto infortunato, con una prognosi di 10 giorni. A trasportare e sorvegliare le persone detenute dovrebbero essere in 19 i lavoratori e le lavoratrici della casa circondariale bustese e invece ce ne sono 4 in meno, cioè oltre il 20%. Una percentuale grande – afferma la segretaria generale – in questo ambito e che rende più fragile il sistema di sicurezza (quello avvenuto è il secondo tentativo di fuga in tre mesi) e che espone a più rischi l’incolumità degli agenti”.
Si conferma ancora una volta che il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti della Polizia Penitenziaria, come il restante personale del Corpo, è sotto organico, un aspetto che come sottolineano tutti i sindacati, è alla base di questi episodi. Sierchio, tuttavia, sottolinea nella nota pubblicata dal sito di Fp Cgil Lombardia, che il problema riguarda anche un altro aspetto.
“Sta aumentando in modo vertiginoso, negli ultimi anni, il rimando alle prestazioni specialistiche ospedaliere. Medici, specialisti e non, e infermieri sono sempre di meno nelle carceri. Per loro mandare i detenuti in ospedale è un modo per ripararsi da eventuali denunce. Ricordiamo – aggiunge Sierchio – che anche il personale sanitario subisce aggressioni negli istituti penitenziari. E così la Polizia Penitenziaria, a forze risicate, deve spesso svolgere più traduzioni in un giorno”.
Funzione Pubblica CGIL Varese da anni denuncia la situazione degli organici della Polizia Penitenziaria. “Serve più personale, in generale, a tutti i livelli del sistema penitenziario, per la qualità delle condizioni e dell’organizzazione del lavoro. Per una efficienza che si misuri anche in termini di dignità, diritti e salute delle persone – dice Sierchio – e sabato 7 ottobre porteremo anche le ragioni di lavoratrici e lavoratori di questo comparto alla manifestazione nazionale a Roma”.