Bruxelles, 10 set. (Apcom) – La Commissione europea ha proposto oggi di contribuire con fondi pubblici per 2-15 miliardi di euro all’anno al finanziamento delle azioni di riduzione dei gas serra (‘mitigation’) e di adattamento al cambio climatico (‘adaptation’) nei paesi in via di sviluppo, nell’ambito di uno sforzo internazionale che dovrebbe ammontare a 22-50 miliardi di euro all’anno. La proposta, approvata stamattina a Bruxelles dal collegio dei commissari su iniziativa del responsabile dell’Ambiente, Stavros Dimas, sarà discussa dai capi di Stato e di governo dei Ventisette durante il loro vertice di metà ottobre, e verrà poi presentata dall’Ue alla conferenza Onu sul clima di Copenaghen, in dicembre, come offerta negoziale da confrontare con quelle degli altri paesi sviluppati e con le posizioni dei paesi in via di sviluppo.
La Commissione ribadisce, confermando varie stime che da tempo circolano nel dibattito internazionale sul clima, che i bisogni dei paesi in via di sviluppo dovranno probabilmente spendere attorno ai 100 miliardi all’anno (calcolati al 2020) per mitigare l’effetto serra e per adattarsi al riscaldamento globale. Secondo Bruxelles, il 20-40 per cento di questa somma dovrà essere finanziata con azioni locali, per lo più a carico degli stessi paesi in via di sviluppo; un altro 40% potrà essere finanziato con una parte dei proventi del commercio di diritti di emissione, assumendo che nei prossimi anni vengano creati nel resto del mondo altri sistemi come l’Ets (Emission trade system europeo), e che si colleghino fra loro. La parte restante (dal 20 al 40 per cento circa) dovrà essere infine assicurata da finanziamenti pubblici internazionali, per un ammontare valutato in 22-50 miliardi di euro all’anno, di cui 2-15 miliardi messi dall’Ue.
(Segue)
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