VARESE – Il Comune di Varese ha affidato al Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria l’incarico di predisporre l’analisi economica e sociale del territorio finalizzata alla predisposizione del Piano di governo del territorio (Pgt) del Comune di Varese. Il Dipartimento di Economia, nominato Dipartimento di Eccellenza 2023-2027 dal Ministero dell’Università e della ricerca e diretto dalla professoressa Maria Pierro, si è impegnato a svolgere un’indagine demografica della popolazione residente e dei bisogni omogeni ed emergenti in tema di istruzione,
cultura, assistenza, sanità e sport. L’analisi avrà ad oggetto il settore economico nelle sue varie articolazioni e dunque le esigenze insediative (dinamica industriale e interscambio commerciale), nell’ambito del terziario (attività e passività delle famiglie e imprese, accesso al credito e alla finanza), del trasporto e del lavoro verificando anche la vocazione turistica ambientale e culturale del territorio. L’esito dell’elaborazione dei dati e le indicazioni strategiche che emergeranno saranno poi sottoposti all’Ufficio di Piano e a un team del Politecnico per l’attuazione delle strategie e delle correlative azioni di pianificazione, e dunque all’esperto di diritto urbanistico dell’Insubria incaricato di predisporre l’apparato normativo del Piano di Governo del Territorio.
Il rettore Angelo Tagliabue ha detto: “Devo ringraziare il Comune per la sensibilità dimostrata nel coinvolgere il nostro Ateneo e le nostre competenze in questo progetto per il Piano di governo del nostro territorio, progetto di cui è importante sottolineare la capillarità d’azione e il coinvolgimento della popolazione. Si vuole raggiungere più realtà, volontà, desideri diversi, coinvolgendo anche competenze più specifiche. E l’Insubria rappresenta una parte integrante del territorio, ed è quindi essenziale”. Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha aggiunto: “Sono orgoglioso del fatto che la collaborazione con il Comune di Varese si intensifichi con le professionalità dell’Ateneo. È necessario valorizzare chi studia il territorio, per disegnare insieme la Varese dei prossimi decenni. La collaborazione tra Insubria e Politecnico si occuperà della parte socio-economica, per cui i lavori sono già stati avviati. La fase amministrativa coinvolge tutta la città, l’intenzione è quella di avere uno strumento urbanistico molto partecipato, molto popolare, molto “pop”. È importante cercare di far capire l’importanza di questo strumento ai cittadini comuni: deve essere uno strumento di sviluppo sotto tutti gli aspetti del territorio. Il desiderio è di fare qualcosa in più, rispetto ad una ricerca ordinaria”. Per il direttore del Dipartimento di Economia Maria Pierro: “Questo progetto, che si colloca in una serie di iniziative di collaborazione con il Comune di Varese, è un lavoro corale con i colleghi del Politecnico.
Il team viene coordinato dal professor Seri, il quale rivaluterà i dati del comune e dell’Istat, che verranno poi processati per intervenire nei vari settori necessari per il piano. Il tutto in tempi molto serrati, entro novembre”. Andrea Civati, assessore del Comune di Varese alla Rigenerazione Urbana, alla Mobilità e alle Infrastrutture aggiunge: “L’ultimo strumento urbanistico del Comune di Varese era del 2014 e questo rende evidente quanto sia importante e strategico questo lavoro insieme: dovrà rappresentare la città che viene. È evidente che il documento e il lavoro che stiamo facendo sia un documento costitutivo, quasi costituzionale, perché guarda alla città sotto tanti punti di vista, la coinvolge. L’Università parte da un punto di vista privilegiato per il suo valore scientifico, ma anche per il valore di conoscenza del territorio che ci offre. Si vuole fare un lavoro di parte, ma un lavoro per tutti”. Raffaello Seri, professore ordinario di econometria dice “Il nostro dipartimento ha notevoli competenze nell’analisi dei dati, è importante far parlare la realtà economica attraverso i dati. In questo progetto ci sono tre temi particolarmente legati alle nostre competenze: la demografia, gli anziani, la struttura industriale di Varese e provincia”. Rossella Locatelli, professore ordinario di economia degli intermediari finanziari dice ancora “La varietà di competenze e profili del nostro dipartimento rappresenta una storica attenzione al territorio e anche nella logica della terza missione dell’Università.
Come Dipartimento di Economia per questo progetto ci occuperemo anche di analizzare la situazione finanziaria delle famiglie e delle imprese; faremo una mappatura degli sportelli postali e bancari per verificare il livello dei servizi e per evidenziare eventuali criticità; infine ci occuperemo di valutare il livello della digitalizzazione”. Emanuele Boscolo, ordinario di diritto amministrativo e presidente dell’Associazione italiana di diritto urbanistico conclude deciendo: “Credo che la sfida sia immaginare un piano adeguato alla contemporaneità; la crisi ambientale, la crisi climatica sono le sfide che devono trovare risposta attraverso un documento che sia sintesi di tutte le politiche comunali, le trasformazioni edilizie del territorio, dei metabolismi urbani, come la comunità vive e trasforma il territorio. La città è un luogo in cui ci si deve interrogare sulla distribuzione dei servizi, il territorio è una matrice sociale, la città che cresce su stessa, che rappresenta la rigenerazione urbana, la città deve garantire anche maggiore inclusione sociale. Un piano della contemporaneità si basa su cos’è, com’è e come funziona il territorio e come viene percepito dai cittadini. Questo piano si forma in un modo completamente diverso dal passato: in passato il centro era la decisione, oggi il centro è la conoscenza. La struttura del piano sarà completamente innovativa”.
L’Università dell’Insubria raccoglierà e interpreterà i dati che costituiscono l’apparato conoscitivo del piano, ossia la base di conoscenza imprescindibile su cui si innesteranno – in termini di stretta coerenza rispetto alle componenti stabili del territorio, ai bisogni e alle tendenze in atto – le successive scelte di pianificazione. L’evidenza e non opinabilità dei dati, non solo territoriali ma anche relativi alle funzioni economiche, favorirà la partecipazione della comunità e consentirà di elaborare un piano pensato non solo per regolare la “trasformazione edilizia” ma anche per stimolare la crescita sociale (con riduzione delle marginalità) ed economica (con creazione delle condizioni per lo sviluppo economico ed occupazionale durevole e di qualità) del territorio: un piano che oltre l’urbanistica tradizionale si farà carico, in attuazione delle politiche comunali, delle sfide poste, tra le altre, dal cambiamento climatico e dai mutamenti socio-economici.