MILANO – Comparsi per il processo con rito abbreviato, sono stati assolti con l’ampia formula “perché il fatto non sussiste”, la coppia accusata di avere costretto una giovane appena maggiorenne, ospitata nella loro casa, a subire per 15 anni, violenze sessuali anche in “un contesto di riti satanici e messe nere”. Secondo le accuse, mosse ai due genitori affidatari della donna, che oggi ha 41 anni, le violenze sarebbero state perpetrate dal 2000, anno nel quale la giovane all’epoca
appena diciottenne venne loro affidata, fino al 2015, anno nel quale sarebbe riuscita a sfuggire al controllo e allontanarsi. Il Gup del tribunale di Milano, li ha prosciolti da tutte le accuse. Per gli imputati il Pm aveva chiesto la condanna a 8 anni di reclusione. La presunta vittima ha presentato numerose denunce, anche fuori dal territorio della Lombardia, sostenendo che gli abusi sarebbero divenuti di gruppo a partire dal 2005, quando sarebbe stata costretta a subirli da parte di più uomini nel corso di riti satanici. adesso per i genitori affidatari è arrivata l’assoluzione. L’avvocato Massimo Rossi, legale della donna, costituita parte civile nel processo, ha annunciato che la battaglia della sua cliente andrà avanti.