VARESE – I ricordi delle vacanze estive sono ormai svaniti, ma con i primi freddi, pur mitigati dal clima anomalo e sorprendente dei nostri tempi, il pensiero va già alle prossime possibili “fughe”. Ecco allora che il calendario scorre fino a dicembre, suggerendoci il Ponte dell’Immacolata, che i fortunati milanesi abbinano alla festa patronale cittadina di Sant’Ambrogio. Via dunque alla scelta delle destinazioni. Vicine, lontane, con visto e senza.
Si guarda a qualche giorno in montagna (immaginando le prime nevicate, invero ormai rare), a una scappata in riviera col fascino del mare d’inverno, alle gite nelle città d’arte, in Italia e all’estero.
Il Bel Paese, specie per chi vive dalle nostre parti, offre l’idea di scoprire e riscoprire le bellezze e l’accoglienza del Meridione, che sposa il suo patrimonio paesaggistico, artistico e culturale alle opportunità di svago e di buona tavola. Un’opzione sempre gettonata è la Sicilia, così come è impossibile poi non prendere in considerazione la bella Napoli: in questo periodo la via dei Presepi, ovvero via san Gregorio Armeno, è al massimo dello splendore, con le sue botteghe presso le quali maestri presepiali confezionano a mano statuette che riproducono i protagonisti del presepe napoletano (e non solo).
Per quanto riguarda le mete estere, in molti optano per la cara vecchia Europa, dalle coste atlantiche ai mari del Nord, dalle grandi capitali ai centri addobbati che ci trasportano nel clima natalizio tra luci e mercatini.
Tanti i luoghi belli e accoglienti dove è possibile andare a trascorrere il nostro “ponte” portando con noi la sola carta di identità valida. Ci sono mete, però, che alimentano i desideri di molti viaggiatori italiani e che richiedono il cosiddetto visto.
Prima di organizzare il proprio viaggio dei sogni in Paesi più o meno lontani e comunque raggiungibili in poche ore di aereo da Malpensa, è bene informarsi sui modi per ottenere l’autorizzazione all’ingresso. Oggi ci sono metodi semplici e rapidi che tolgono ansia e fanno risparmiare tempo prezioso (guardate questo video sulla procedura di richiesta ESTA, ad esempio).
Una volta risolto con pochi click il problema del visto, non ci resta che scegliere il nostro agognato viaggio.
Ecco tre consigli per trascorrere il Ponte dell’Immacolata in un “altro mondo”.
1. New York
Nel lungo raggio è sempre la Grande Mela a farla da padrona, con il suo fascino cosmopolita, la sua sconfinata offerta di attrazioni e quell’ambiente che diventa unico all’approssimarsi del Natale. I dati ci dicono che a New York la permanenza media è di cinque giorni, anche se per vederla tutta ci vorrebbe una vita.
Il primo passo per organizzare un viaggio a New York è comprenderne i quartieri: diversissimi tra loro, con caratteri peculiari e attrattive uniche, sono come città diverse all’interno della medesima metropoli. Ecco allora che a Lower Manhattan (la punta meridionale dell’isola) si trovano non solo il Financial District ma anche simboli iconici quali il National September 11 Memorial and Museum e la Statua della Libertà, mentre spostandoci tra SoHo e Chinatown ci immergiamo in atmosfere glamour da un lato, orientalissime dall’altra. E se l’East Village, il Lower East Side e il Meatpacking District sono i quartieri della vita notturna e della cucina di strada a prezzi contenuti, a Chelsea troviamo centinaia di gallerie d’arte e un’animata scena mondana, mentre il West Village ci offrirà tortuose strade vecchio stile e townhouses ben conservate. Un po’ come Gramercy, quartiere principalmente residenziale.
La vera “zona da cartolina” di New York è invece Midtown, con luoghi famosissimi quali Times Square, l’Empire State Building, i teatri di Broadway e il MoMa (Museum od Modern Art). Bisogna spostarsi invece nell’Upper East Side per trovare non solo le boutique di lusso di Madison Avenue, ma anche una scena culturale vivacissima, mentre l’Upper West Side, nei pressi del polmone newyorkese che è Central Park, è zona di classe e e di respiro verde. E come non citare il famosissimo Harlem, culla della cultura afroamericana, o il quartiere di Brooklyn, considerato il semenzaio delle nuove tendenze della Grande Mela? Infine, il Queens, vero e proprio mosaico di comunità multiculturali.
Per viaggiare negli Stati Uniti senza pensieri, esiste la possibilità di richiedere un’autorizzazione di viaggio digitale chiamata ESTA. Di per sé non è un vero visto, ma un’alternativa che permette di viaggiare negli USA più facilmente. Chi può richiedere l’ESTA? Fortunatamente, la maggior parte dei titolari di un passaporto italiano! L’Italia fa infatti parte del VWP (Visa Waiver Program), il Programma di esenzione di visto d’ingresso statunitense: chiunque soddisfi i requisiti posti dalle autorità statunitensi può richiedere un ESTA e utilizzarlo fino a 2 anni per molteplici viaggi di al massimo 90 giorni ciascuno. *
2. L’Avana
Restando nelle Americhe, ma scendendo verso sud e salendo con le temperature, una meta sempre gettonatissima è Cuba con la sua iconica capitale, L’Avana, che conserva ancora il suo fascino antico pur col passare delle epoche storiche e politiche. Anche qui è necessario il visto.
La prima cosa da vedere a l’Avana è senza ombra di dubbio lo splendido edificio dal colore bianco quasi accecante, fatto costruire ad immagine del Campidoglio di Washington tra il 1926 e il 1929. Si trova al Paseo de Martì, di fronte alle caratteristiche case colorate che vedi in alto, e accanto al Parque Central e al Parque de la Fraternidad. E che dire del lungomare della città (Avenida de Maceo)? Un affascinante percorso lungo circa sette chilometri e mezzo che costeggia da un lato il mar dei Caraibi e dall’altro gli affascinanti palazzi coloniali.
In Plaza de la Catedral si trova il simbolo del barocco cubano, appunto la Cattedrale, che fino al 1898 custodiva il monumento funebre a Cristoforo Colombo, con una reliquia, trasferito poi nella Cattedrale di Siviglia. Plaza de la Revolucion è una piazza piuttosto bruttina ma dal forte significato per la rivoluzione cubana. Qui si trova il Ministero dell’Interno sulla cui facciata campeggia l’immagine di Che Guevara, il memoriale a José Martí (uno dei più grandi eroi nazionali), il Palazzo della Rivoluzione, e un altro edificio sulla cui facciata si trova l’immagine di Camilo Cienfuegos (una delle personalità più influenti della rivoluzione). Una visita la merita anche il Museo de la Revolucion. Nel palazzo che fino al 1959 ospitava il Palazzo Presidenziale, sono esposti cimeli e documenti della Rivoluzione cubana e della successiva storia del Paese.
Vogliamo perderci il mito dei bar di Hemignway? Lo scrittore trascorse molto tempo a L’Avana ed era solito intrattenersi nei suoi bar a bere cocktail a base di rum. Famosa la sua frase “My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita”. Tu non puoi non assaggiare questi cocktail, in quelli che ora sono dei bar molto turistici ma che conservano ancora il loro fascino. La Bodeguita del Medio si trova in Calle Empredado 207, mentre El Floridita si trova in Calle Obispo angolo con Calle Monserrate.
Per viaggiare a Cuba si richiede un visto d’ingresso chiamato tarjeta turìstica, valido per un viaggio di 90 giorni con opzione di rinnovo fino a ulteriori 90 giorni. In questo caso, il visto turistico è un documento cartaceo da portare con sé in viaggio, ma anche in questo caso è possibile effettuare la richiesta in anticipo presso il consolato o un’agenzia autorizzata dal governo cubano.
2. Dubai
Cambiando completamente scenario e prospettive, ecco una meta che ormai da diversi anni sta attirando le attenzioni di un gran numero di viaggiatori, ovviamente per business ma anche per turismo. Parliamo della scintillante Dubai. Cosa serve per partire? Biglietto aereo, visto, lo spirito giusto e un budget – diciamo – adeguato anche se ormai non più solo “roba da ricchi”.
C’è chi si ferma anche solo per 2/3 giorni e comunque riesce a scoprire e vivere posti molto interessanti. Ci si può immergere tra le stradine e colori del mercato Al Souk al Kabir attraversabile con una piccola imbarcazione tipica del posto, il Dubai Creek per visitare anche l’altro lato del mercato.
E siccome siamo nella città di record e spettacolari eccessi, a partire dai suoi clamorosi grattacieli, è quasi d’obbligo salire sul Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo. Due numeri: 828 metri circa di altezza distribuiti su più di 160 piani. Il costo per salire è di circa 40 euro a persona.
Uno spettacolo meritevole è quello offerto dalle Fontane Danzanti, illuminate e accompagnate da un suggestivo sottofondo musicale. Luci e scintilli di sfarzosa modernità non mancano nemmeno al Dubai Mall, manco a dirlo il più grande centro commerciale del mondo, dove è possibile ammirare un gigantesco acquario al suo interno. Se siete abituati ai nostri centri commerciali del weekend, ecco scordateveli. Qui parliamo di una città nella città: provare per credere.
Locali e ristoranti ne abbiamo? Che domande. Fate un salto a Dubai Marina, un ricco quartiere denso di posti dove potere cenare e passare la serata. Ah, qui si trova il porto turistico… più grande al mondo.
I cittadini dell’Unione Europea, e quindi anche gli italiani, che intendono viaggiare negli Emirati Arabi Uniti, godono dell’esenzione dal visto fino a 90 giorni. L’unica cosa a cui prestare attenzione da questo punto di vista è che il proprio passaporto sia valido.
Ecco, queste sono i nostri consigli su alcune destinazioni da sogno per il Ponte dell’Immacolata. Raccomandazioni? Controllate per tempo di avere tutto ciò che vi serve per partire, non solo i vestiti adatti. In questo senso la possibilità di fare il visto elettronico è già un bel vantaggio.